Ceffa tiene la linea, niente dimissioni; Giacometti è libera

Trasferimento della sede degli arresti domiciliare per il sindaco Andrea Ceffa, da Vigevano ad Arma di Taggia? Era una voce e una domanda che ha girato insistentemente in città in questo periodo natalizio, che però l’avvocato del primo cittadino vigevanese, Luca Angeleri, nega in modo totale.

FERMEZZA «Assolutamente non mi risulta», è la sua risposta lapidaria. Rimane ferma però la posizione che è stata portata avanti sin dalle prime ore da parte da parte della difesa: «Rimaniamo sulle nostre posizioni e non abbiamo nessuna intenzione di recedere da ciò che abbiamo dichiarato in precedenza». Nei giorni scorsi il Gip ha confermato i domiciliari per Ceffa (e per il dirigente di Vigevano distribuzione gas Matteo Ciceri), ma la battaglia legale del sindaco non si ferma qui. Prossimamente la difesa di Ceffa presenterà infatti una nuova richiesta di revoca degli arresti domiciliari: con il bilancio passato e soprattutto con le dimissioni di quasi tutti i soggetti coinvolti nell’inchiesta, secondo la linea difensiva, si verificherebbe un cambio di contesto tale da non rendere più incompatibile la libertà del sindaco con le indagini.

SVILUPPI I domiciliari sono invece stati revocati dallo stesso Gip a Roberta Giacometti, che tornerà libera pur con un’interdizione dai pubblici uffici per 12 mesi. L’anno nuovo si era aperto con le sue dimissioni da consigliera comunale. Il suo posto nell’assise sarà preso da Paolo Ariano, che già l’aveva temporaneamente sostituita negli ultimi due consigli. Sono stati revocati i domiciliari anche a Veronica Passarella e Alessandro Gabbi, due degli amministratori di Asm coinvolti nell’inchiesta. La decisione del giudice Luigi Riganti è arrivata alla vigilia di Natale: Passarella si era dimessa qualche giorno dopo l’arresto dall’incarico di amministratrice unica di Asm, mentre Gabbi, direttore amministrativo, al momento si trova in aspettativa non retribuita. Il 20 dicembre scorso è inoltre scattato il divieto di esercitare l’attività imprenditoriale per Alberto Righini, imprenditore edile indagato per istigazione alla corruzione nel contesto della “congiura di Sant’Andrea”. L’ordinanza di custodia cautelare durerà 12 mesi.

Alessio Facciolo, Massimo Sala

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