E’ un argomento importante. E lo sta diventando sempre di più. Stiamo trattando delle demenze. “Dalla diagnosi al trattamento delle demenze” Un incontro con gli esperti di Fondazione Mondino per conoscere meglio i percorsi di assistenza per il paziente. Presentato dal sindaco Andrea Ceffa, dall’assessore Marzia Segù, dalla dirigente comunale Laura Re Ferrè assieme al dottor Nicola Allegri membro della Fondazione Mondino, il convegno che avrà luogo domani sabato 27 maggio dalle ore 9.30 presso la Sala dell’Affresco del Castello di Vigevano: «è importante poiché sono tanti, oramai, coloro che hanno avuto esperienza con questa patologia, per essa occorre fare prevenzione e soprattutto diagnosi precoce: un’azione che libera familiari da situazioni psicoemotive che si riverberano sull’equilibrio dell’intera famiglia. La strada da percorrere è avere gli strumenti adeguati per sapere cosa fare: per questo, le parole di un esperto, spesso informato dal medico di famiglia, figura-tramite indispensabile, sono fondamentali, per il malato e per tutto il nucleo famigliare».
Nicola Allegri ha sottolineato «l’evento è rivolto alla popolazione sia in termini di diagnosi precoce che di patologia: il medico di famiglia ha un ruolo centrale, le famiglie devono abituarsi a parlare anche degli argomenti difficili: confidandosi, mettendo in evidenza che osservano cambiamenti. Nessuno parlerà di fragilità ma verranno spiegati quali sono i campanelli di allarme da non sottovalutare». A moderare la mattinata sarà il medico di medicina generale, Alessandro Rubino. L’apertura del convegno è a cura di Roberto Bellazzi dell’Ars Medica che assieme a Rete Cultura, Fondazione Mondino, Associazione Medici di Famiglia ha organizzato l’incontro, poi il medico di medicina generale, Antonio Mussini tratterà di “La cura delle fragilità dell’anziano: esempi pratici”, Nicola Allegri di “Diagnosi precoce: quali campanelli di allarme”, Cotta Ramusino della Fondazione Mondino di “Trattamenti farmacologici: farmaci attuali in arrivo”.
A seguire il professor emerito del Dipartimento di scienze del Farmaco dell’Università di Pavia, Stefano Govoni, di “Farmaci e altre patologie del paziente affetto da demenza: quali interazioni”, Francesca Bruni dell’Ars Medica di “Trattamenti non farmacologici nel paziente e nel caregiver”. «La parte più significativa è la diagnosi – ha detto Segù – il lavoro da fare con le famiglie di pazienti affetti da demenze devono sapere cosa fare, a chi rivolgersi». «Spesso le famiglie non vengono a parlare per timore – ha detto il dottor Allegri – devono sapere che c’è una riduzione del trentatre per cento della patologia agendo sui fattori di rischio: parlare è importante, altrimenti si rischia il burn out, del nucleo famigliare che, si trasmette al malato». L’ingresso al convegno è libero e senza prenotazione.
Isabella Giardini