Stazione di Vigevano, domenica ore 10. C’è solo uno sparuto gruppetto di persone. Qualcuno fa già delle battute: «Sono più i carabinieri e i poliziotti dei manifestanti». E’ il giorno del corteo per Andrea Ceffa: una manifestazione che non voleva essere politica, organizzata da parenti e amici. Manca però ancora mezz’ora all’appuntamento. E, con il passare del tempo, però il gruppo cresce. Cresce. E cresce davvero tanto. Alla fine sono circa 250 persone.
FDI E AZZURRI DISERTANO E non solo leghisti. Anche se dei lumbard c’è tutto lo ”stato maggiore”, a partire dal consigliere regionale Andrea Sala, al segretario provinciale Jacopo Vignati, tutti gli assessori e quasi tutti i consiglieri comunali. Nessun esponente delle altre forze che governano la città. Con molta probabilità, il diktat arrivato dalle segreterie politiche era senza possibilità di appello: «Quel corteo non s’ha da fare». La paura, evidentemente, è quella di alimentare un conflitto tra politica e magistratura. Come se tra giudici e politici fosse tutto rose e fiori. Anche chi, a livello personale, aveva dichiarato alla vigilia di esserci non si è visto. Non c’era il vicesindaco Marzia Segù e non c’era neppure l’assessore Nicola Scardillo, che con Ceffa, proprio in stazione, aveva fatto tanto azioni per sensibilizzare sul mantenimento della legalità in città. C’erano però anche esponenti della società civile che hanno partecipato: imprenditori, commercianti e anche rappresentanti di varie associazioni. Ad un certo punto sono spuntate le sciarpe, con la scritta verde su fondo bianco: «Forza Andrea».
OPINIONI DISCORDANTI Qualcuno si faceva degli scrupoli: «Non è che visto il bianco-verde qualcuno pensa ad una manifestazione targata esclusivamente Lega. La stessa scritta, con gli stessi colori, campeggiava su un grande cartello. Ogni tanto scattava un applauso, uno slogan gridato a gran voce: «Tieni duro Andrea. Mola no». E il lungo serpentone si è snodato tra chi parlava di un clamoroso autogol: «Non è possibile che si faccia una manifestazione di questo tipo. Solo a Vigevano succedono certe cose. Manca il più elementare senso di educazione civica. La legge è la legge e va applicata». Qualcun altro invece puntava il dito su spacciatori, ladri e chi più ne ha più ne metta che «si fanno qualche giorno di galera e poi ritornano liberi e continuano a delinquere».
NON E’ UN DELINQUENTE Ceffa sta arrivando al secondo mese di arresto tra le mura domestiche e «non si capisce il perché per essere liberato debba dimettersi, come hanno fatto gli altri. Insomma è trattato molto peggio di certi delinquenti incalliti». Al di là delle diverse prese di posizione, una cosa è certa: il grande abbraccio al sindaco c’è stato.
Massimo Sala
(foto José Lattari)