A oggi è arrivata una sola offerta per rilevare sia i beni immobili, sia il marchio del calzaturificio Moreschi ed è di circa 1.8 milioni di euro, ma ci sarà tempo fino al 30 marzo per rilanciare.
UN RITORNO? L’ultimo capitolo della vicenda Moreschi passa quindi dal tribunale fallimentare, ma potrebbe non essere quello definitivo come si pensava. La società interessata, cioè un gruppo italiano del calzaturiero, non ha escluso di poter tornare a produrre in città. Le macchine di Moreschi potrebbero così riprendere, dopo mesi di inattività, anche perché ci sarebbero altri due gruppi interessati, che non hanno ancora presentato un’offerta, e che si sono detti disposti a lavorare a Vigevano. Per il momento l’unica cosa che funziona è ancora lo spaccio aziendale, che nei fine settimana riapre per vendere le scarpe rimaste in magazzino per riuscire a pagare i creditori che si sono insinuati nel fallimento.
UNA LUNGA CRISI I problemi di Moreschi iniziano nel 2019, quando a fine anno l’azienda, allora di proprietà della famiglia Moreschi, chiede la cassa straordinaria per il reparto orlatura, uno di quelli fondamentali per un calzaturificio. L’intenzione non sembra quella di chiudere e l’arrivo di un nuovo socio, il finanziere svizzero Guido Scalfi, sembra confermare questa ipotesi. Ma nel giro di poco tempo i problemi sembrano raddoppiare. Scalfi e Moreschi passano alle carte bollate, mentre l’azienda, nonostante i piani e il nuovo negozio di via Montenapoleone sembra affondare a poco a poco. Nel 2021 la società dichiara fallimento e inizia un lungo iter che arriva fino ai giorni nostri, passando anche per un’indagine della finanza per aver dato mandato a dei terzisti di produrre 11.500 paia di scarpe, senza il permesso del curatore. Intanto il capannone di via Cararola va all’asta, assieme al marchio e ai macchinari. Ma quella che sembrava la fine di una storia vigevanese iniziata nel 1946 si sta prospettando come una possibile rinascita visto l’interessamento di almeno una realtà, anche se prima del 30 marzo, secondo indiscrezioni potrebbero arrivare altri imprenditori interessati.
Andrea Ballone