Questo raddoppio ferroviario tra Albairate Vermezzo e Abbiategrasso non s’ha da fare, anche perché di soluzioni al vaglio non si vede nemmeno l’ombra. La conferma di una notizia che circolava nell’aria, arriva nero su bianco da parte di Michele Rabino, responsabile sviluppo di Rfi, al termine del convegno “Tutti a bordo” tenutosi il 29 gennaio e organizzato dal gruppo regionale del partito democratico nella Sala Gonfalone del Pirellone. Convegno al quale non ha preso parte nessun rappresentante di Trenord, che gestisce la Milano-Mortara. Nel corso dell’audizione di Rfi che si era invece svolta a Palazzo Lombardia il 26 gennaio, quello legato al raddoppio è apparso tra i disegni più in alto mare. Il progetto di raddoppio tra Albairate e Abbiategrasso, inizialmente da 120 milioni di euro, doveva essere realizzato grazie ai fondi del Pnrr. Ma la revisione del progetto ha fatto innalzare i costi a 280 milioni, comportando il rinvio sine die dell’opera.
NIENTE RADDOPPIO Le modifiche al piano iniziale, anche a seguito di numerose e lunghe “contrattazioni” con il comune di Abbiategrasso, e i costi lievitati, hanno però messo uno stop che a questo punto appare definitivo. «Siamo sempre più esasperati – tuona Franco Aggio, presidente dell’associazione Mimoal che ha partecipato al convegno – anche perché è da tempo che proponiamo a Trenord e a Regione Lombardia soluzioni alternative. Per esempio, in merito al raddoppio, avevamo proposto una semplificazione, che prevedeva la conservazione di un binario in entrata ad Abbiategrasso e Vigevano. Adesso siamo davvero arrivati al punto dal non sapere più cosa fare e cosa aspettarci». Un tunnel o meglio un raddoppio senza nessuna via di uscita:
In merito al rischio sempre più concreto che i fondi Pnrr previsti per la Milano-Mortara possano essere dispersi – prosegue Aggio – ho chiesto che possano essere spostati verso Parona e Vigevano, ma mi è stato riferito che non c’è più il tempo necessario per cambiare il progetto.
E IL SELETTIVO? L’unica strada percorribile, per il presidente dell’associazione Mimoal è quindi quella del raddoppio selettivo. «La riesumazione di questa idea parte dal fatto che il raddoppio Albairate-Abbiategrasso, finanziato con i fondi europei del Pnrr, è ufficialmente saltato: non si riuscirà a finirlo entro il 2026, e anche i costi sono vertiginosamente aumentati. Che qualcuno possa riuscire a trovare i soldi per coprire una differenza di 155 milioni la vedo onestamente impossibile». Tutti, quindi, dovrebbero quindi prendere in considerazione un’ipotesi che Mimoal porta avanti da almeno «dal 2019. Noi proporremo la nostra idea anche nel corso delle prossime settimane, perché riteniamo sia l’unico modo per non andare a impegolarsi tra Abbiategrasso e Vigevano. Opportunamente ricalibrata in virtù della nuova situazione, sarebbe la soluzione più economica, meno impattante, e che garantirebbe comunque un incremento dei servizi. Tutti adesso dovrebbero virare su questa possibilità».
Edoardo Varese