Vigevano, dai frati e alla Pellegrina un pasto caldo anche in emergenza

L’ emergenza Covid-19 non ha fermato né la mensa dei frati cappuccini di Vigevano, né quella della Madonna Pellegrina. Le famiglie e le persone più bisognose hanno continuato ad avere la possibilità di consumare un pasto caldo, vedendo nei volontari un valido sostegno per superare le proprie difficoltà.

Tanto che il Comune, nei giorni scorsi, ha deciso di sostenere entramne le realtà solidali consegnando loro un contributo di 10mila euro ciascuna.

LA CONSEGNA DEI PASTI«La mensa è ancora chiusa – spiega il responsabile della struttura, Padre Fabio – vedremo se dopo il 31 marzo cambieranno le disposizioni. Nonostante ciò consegnamo i pasti a chiunque si presenti davanti alla porta verso mezzogiorno. Ultimamente, i senzatetto o comunque coloro che vivono emarginati dalla società sono aumentati di numero. Di solito prepariamo da mangiare, con l’aiuto della nostra cuoca durante la settimana e dei volontari la domenica, per circa una quarantina di persone. Solitamente cuciniamo un piatto di riso, di pasta o di minestra, poi prepariamo un sacchetto e lo consegnamo alle famiglie. Bisogna presentare una tessera per poter ricevere i nostri pasti, e per quanto mi riguarda i poveri non devono avere alcuna distinzione. Chiunque, da chi vive in mezzo alla strada, passando per chi riscontra delle problematiche economiche, fino ad arrivare a chi attraversa delle dipendenze da sostanze stupefacenti, deve essere aiutato. Nessuno escluso. Ringrazio la cuoca ed i nostri volontari per la loro predisposizione nell’aiutare il prossimo».

mensa frati cappuccini vigevano
L’ingresso della mensa dei frati cappuccini di Vigevano

GLI AIUTI DELLA MADONNA PELLEGRINA Hanno continuato a preparare pasti per i poveri senza fermarsi un istante anche i volontari della mensa della Madonna Pellegrina. «Sono arrivate, delle persone nuove rispetto allo scorso anno – rende noto Don Moreno, responsabile della Caritas diocesana che si occupa della mensa – e noi ci siamo sempre impegnati a garantire loro il massimo aiuto possibile. Quotidianamente vengono 25 persone intorno a mezzogiorno per mangiare. I volontari, che sono in tutto una ventina, preparano un pasto che poi loro possono consumare. Non è ancora possibile sedersi per mangiare all’interno della struttura, dato che la mensa è ancora chiusa. Aspetteremo la fine di marzo, per capire se potremo riaprire a tutti gli effetti il nostro refettorio».

Devo lodare l’impegno messo in atto dai nostri ragazzi, per l’attività che stanno svolgendo. Dedicano una parte del proprio tempo ad aiutare chiunque si trovi in difficoltà. Conoscono perfettamente l’importanza di far parte di una realtà come la nostra

Edoardo Varese

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