Vigevano, torna il centro neuropsicologico

Mondino centro protagonista nella lotta contro le malattie cronico degenerative. Un impegno costante che il centro pavese metterà a disposizione anche della città di Vigevano e del territorio lomellino.  

NUOVO CENTRO «La grossa novità per Vigevano è che aprirà un nuovo centro pubblico per le demenze – racconta il dottor Nicola Allegri, psicologo e psicoterapeuta – un grande sostegno per i pazienti e le loro famiglie». Il nuovo centro, che aprirà di fianco alla farmacia Bertazzoni, vuole essere un punto di riferimento per la città e per tutti coloro che soffrono delle malattie neurodegenerative. «Il bando regionale – prosegue Allegri – è stato vinto da fondazione Mondino e la contrattualizzazione dovrebbe avvenire a breve. Allo stesso tempo abbiamo vinto un bando di fondazione Cariplo che per tre anni fornisce fondi per sostenere le famiglie, ma anche per essere un punto di riferimento per la città, provvedendo informazioni, screening e progetti di sensibilizzazione».  

CURE Novità che non riguardano solo l’apertura del centro per le demenze, ma anche per il trattamento della malattia di Alzheimer. «La ricerca continua a fare passi in avanti – continua lo psicologo – anche se ancora non si hanno farmaci definitivi. Negli Stati Uniti sono stati approvati dei farmaci monoclonali che hanno una meccanica particolare che fa sì che il cervello venga “pulito” dalla proteina betaminoide, quella che pensiamo sia correlata all’Alzheimer». Due farmaci che in Italia e in Europa ancora non sono stati approvati e che, se da un lato funzionano, dall’altro causano alcuni effetti collaterali, tra cui ematomi cerebrali.  

SCLEROSI MULTIPLA Se da una parte demenze e Alzheimer colpiscono soprattutto gli anziani, dall’altra ci sono patologie che si palesano già in giovane età. È il caso della sclerosi multipla, malattia infiammatoria di forte impatto per il sistema nervoso centrale che si manifesta a partire dai vent’anni d’età, soprattutto nelle donne. «Nonostante si tratti di una malattia cronica – spiega il professor Roberto Bergamaschi, direttore scientifico della fondazione Mondino – da qualche anno abbiamo individuato una serie di molecole sempre più in grado di rallentare, o frenare la malattia. In questo modo si cerca di dare una prospettiva di vita decisamente migliore». Fondamentale non sottovalutare i sintomi e, una volta scoperta la patologia, avviare un trattamento adeguato. «Dal momento che sono focolai d’infiammazione – prosegue Bergamaschi – possono colpire il sistema nervoso centrale ovvero il cervello e il midollo in qualunque punto. Ogni funzione neurologica può essere interessata. Con le terapie si riesce a recuperare anche rapidamente, l’importante però è fare affidamento su centri specializzati come il Mondino, e seguire le terapie per tenere a freno la malattia anche in futuro». Quali sono i segnali a cui prestare attenzione? «Disturbi del movimento, formicolii e disturbi visivi sono i maggiori sintomi di esordio, tuttavia con un buono stile di vita, e soprattutto seguendo le attuali cure e terapie, al giorno d’oggi è possibile tenere sotto controllo una patologia che, fino a quindici anni fa, era difficile curare». 

Rossana Zorzato 

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