La Certificazione verde è atterrata a Vigevano e in Lomellina senza fare troppo rumore. Poche le proteste – una lunedì pomeriggio in Piazza, ma con meno di venti presenti – anche se le associazioni di categoria stimano in un «15% in linea col resto della popolazione» la quota di dipendenti non vaccinati, almeno secondo la valutazione fatta a caldo da Luigi Grechi, presidente di Confartigianato. Sono loro quelli che devono sottoporsi a tampone ogni 48 ore (per il rapido) o ogni 72 (per il molecolare) per accere al luogo di lavoro. L’Araldo ha decido di raccontarne l’esperienza (nella pagina accanto), ma anche di fare un bilancio della prima settimana di operatività del Green pass, interpellando Ascom, Assolombarda e Confartigianato così come la Cgil. Al momento non si segnalano criticità particolari, al di là di qualche assenza “strategica”, tanto che quasi tutti i settori hanno visto aumentare le richieste di “malattia”, ma questo «non ha comportato un rallentamento significativo del lavoro e della produzione», come certificano tanto i commericanti quanto gli industriali e gli artigiani. Che sono uniti anche nel sottolineare il ruolo della Certificazione come «soluzione» e non come parte del problema, invitando i lavoratori a vaccinarsi. Come era facile attendersi, all’inizio c’è stata un po’ di confusione e c’è chi ha proposto interpretazioni divergenti della norma, a partire dal momento in cui scatta la validità del Pass per chi si tampona (al momento del test e non dell’esito) o si vaccina (15 giorni dopo la prima dose per i “ritardatari” e subito dopo la seconda per tutti), oltre alla difficoltà di prenotare un appuntamento per chi ha atteso l’ultimo momento utile (a cura di Giuseppe Del Signore, Rosanna Zorzato, Andrea Ballone)

1ARTIGIANI, GRECHI: «UN PO’ DI ASSENTEISMO C’E’ STATO»

VIG AMM Confartigianato Grechi
Grechi (presidente di Confartigianato Imprese Lomellina)

Troppo spazio per le interpretazioni e qualche assenza di troppo. «Un po’ di assenteismo c’è stato – conferma Luigi Grechi, presidente di Confartigianato imprese Lomellina – non ce lo nascondiamo. Qualcuno si è preso qualche giorno di riflessione per decidere cosa fare, qualcun altro sta studiando come ottimizzare le 48 ore e a proposito della durata c’è stata qualche furbizia: si contano dal momento in cui si fa il test o da quando arriva l’esito? Non tutte le aziende si sono comportate allo stesso modo». Il dubbio è se la validità debba partire con il caricamento sulla banca dati nazionale e la comunicazione dell’esito o al momento del test, ma ad esempio sull’app “IO” compare la dicitura «certificazione valida 72 ore dall’ora del prelievo», che non lascia spazio a “esegesi” alternative. Si lamenta anche un eccesso di burocrazia. «Si aggiungono controlli e regole e non se ne tolgono mai», cosicché «la misurazione della temperatura forse a questo punto è superata, perché ormai tutti sanno che con la febbre non si va al lavoro», mentre tutto sommato la Certificazione verde in se stessa non presenta grosse difficoltà in quanto «nelle aziende manifatturiere i protocolli sono standardizzati e si è aggiunto il controllo tramite app». Più problemi li hanno avuti le micro imprese, perché «dove ci sono solo 2 o 3 dipendenti se uno non è vaccinato è difficoltoso organizzarsi; la norma consente che di sostituire il personale, ma non è così agevole nella pratica». Grechi tuttavia ribadisce la posizione di Confartigianato: «Come Confederazione abbiamo detto con forza che il vaccino è il modo principale per uscire da una pandemia che ci ha messo in ginocchio. Per noi sarebbe stato più opportuno l’obbligo vaccinale, il green pass ci pare una misura palliativa».

2ASSOLOMBARDA: «IL PASS TUTELA SALUTE E LAVORO»

Assolombarda - vice presidente de cardenas
il vice presidente di Assolombarda de Cardenas

Nonostante qualche timore e il bisogno di alcuni chiarimenti per le nuove regole in vigore dal 15 ottobre, le imprese pavesi si sono dimostrate pronte a ripartire con il Green pass obbligatorio nei luoghi di lavoro. «A partire dallo scorso venerdì – dichiara Nicola de Cardenas, vicepresidente di Assolombarda e presidente della sede di Pavia – le imprese della provincia di Pavia erano già pronte, e non abbiamo registrato particolari problematiche e criticità nell’applicazione di queste nuove disposizioni ministeriali nelle aziende della zona». Sicuramente questo decreto implica un ulteriore onere organizzativo per le imprese, in quanto le ore impiegate per capire come funzionano i controlli sono state parecchie, così come il personale coinvolto. Tuttavia è uno sforzo necessario affinché le aziende possano uscire dalla crisi che si protrae da quasi due anni. «Il nostro obiettivo è quello di tutelare la salute dei nostri lavoratori all’interno delle aziende – continua de Cardenas – e lo strumento a disposizione in questo momento è il Green pass, strumento che le nostre aziende stanno usando responsabilmente, nel rispetto delle nuove regole.» Altro punto positivo è il confronto tra aziende e sindacato che, a detta del vicepresidente di Assolombarda, è andato avanti in queste ultime settimane e non ha portato nessun problema particolare. «Il dialogo con le istituzioni sindacali – conclude de Cardenas – è continuato anche in questi giorni e ovviamente stiamo parlando di questo tema complesso. Sono positivi i risultati che stiamo ottenendo e di sicuro continueremo a lavorare su questa linea, nel rispetto di ciascuna delle due parti».

3I COMMERCIANTI: «CON LA APP CONTROLLI VELOCI»

Scarano (presidente Ascom)
Scarano (presidente Ascom)

Riscontro positivo anche per i commercianti lomellini che stanno rispettando senza problemi le nuove disposizioni. «I dipendenti – spiega Renato Scarano, presidente Ascom Vigevano – hanno accettato il nuovo decreto e stanno rispettando le regole. Stamattina, anche al mercato comunale di Robbio, sono stati controllati i certificati ai dipendenti e collaboratori, così come nel vicino mercato di Abbiategrasso». Per tutti i lavoratori l’obiettivo è poter lavorare con serenità e tranquillità, pertanto la maggior parte sta rispettando le regole, affinché si evitino ulteriori chiusure come nello scorso anno. Resta una percentuale residuale di lavoratori che ancora non è vaccinata e non è ha il Green pass. «Coloro che non hanno la certificazione – continua Scarano – sono la minima parte, ma stanno facendo il possibile per averlo. È giusto che anche questa fascia di dipendenti capisca che è una normativa fatta per garantire il lavoro e la sicurezza. Non dobbiamo dimenticare le chiusure forzate del 2020». A supporto dei datori di lavoro vi è l’app “VerificaC19”, sviluppata dal ministero della Salute e da quello dell’Innovazione tecnologica. «Grazie all’applicazione non ci sono stati problemi nell’organizzazione dei controlli».

4SINDACATI, CGIL: «PROBLEMI PER CHI HA SOLO LA PRIMA DOSE»

CGIL - segretaria provinciale Debora Roversi
la segretaria provinciale Cgil Roversi

Non ci sono stati problemi con l’accesso al lavoro col Green pass per i dipendenti delle aziende di Vigevano. È la stessa segretaria provinciale della Cgil Debora Roversi a dirlo: «Non ci risultano situazioni di particolare difficoltà in Lomellina né complicazioni nell’ingresso al posto di lavoro. Abbiamo effettuato controlli nei primi giorni dell’entrata in vigore del Pass per capire come stessero andando le cose». Uno dei problemi che si sono trovati ad affrontare i lavoratori in tutta Italia è stato quello dei dipendenti con prima dose. «Abbiamo ricevuto varie telefonate – continua Roversi – da parte di alcuni lavoratori che chiedevano chiarimenti. In realtà chi ha soltanto la prima dose può entrare al lavoro senza problemi. Lo spiega nel dettaglio anche il sito del ministero della sanità in una delle Faq. Basta esibire la certificazione che è stata effettuata la prima dose. Se qualcuno dei datori di lavoro eccepisce che non sia valida, basta far presente quello che si trova sul sito del ministero, cioè che con il foglio dell’avvenuto vaccino si può andare al lavoro». Per la precisione il Governo spiega che il semaforo verde non scatta subito e che in questo caso «è valida dal 15° giorno dal vaccino fino alla data della seconda dose».