L’iter per il passaggio del Castello dal Demanio al Comune riparte da capo. Non è stata accettata la proroga di 150 giorni chiesta dagli uffici municipali per la presentazione del progetto legato all’ottenimento del maniero: a dicembre il Demanio aveva infatti chiesto al Comune di procedere entro due mesi alla presentazione del documento definitivo; l’impossibilità a realizzare la richiesta aveva fatto scattare la richiesta di ulteriore tempo, non concessa però dall’ente.
A quel punto, al Comune non è restato che far decadere la propria pratica. Il Comune ci riproverà: entro la primavera si partirà con una nuova richiesta, che potrebbe avere uno sviluppo più celere visto che parte della documentazione da produrre è già nota. La chiusura della pratica è l’ultimo, mesto, atto di una procedura aperta nel 2015 e di fatto mai decollata: in passato il Comune aveva lamentato lungaggini burocratiche e intoppi di varia natura che avevano causato all’iter continui “stop and go”.
In questo caso però, secondo l’opposizione, la responsabilità da ricercarsi all’interno degli uffici ducali: «La colpa è sicuramente della giunta di centrodestra – sono le accuse che arrivano dal Pd vigevanese – dato che hanno aspettato più di un mese dalla richiesta al Demanio per affidare il servizio di consulenza alla società Kcity, deputata alla redazione del piano di sviluppo entro 60 giorni. La società non ce l’ha fatta e a questo punto tutto è saltato e bisogna ripartire da zero. Tempo perso inutilmente e il piano ad oggi non c’è, sebbene sia stata pagata la consulenza».
«Siamo molto preoccupati per il Castello, dove non vediamo nessuna idea di sviluppo – concludono i dem ducali – Inoltre, in tutto questo registriamo la totale assenza di dibattito con la società e le parti sociale e la non collaborazione con la minoranza, tenuta all’oscuro di tutto».
Af
