E anche oggi il raddoppio della Milano-Mortara è domani

Nei suoi piani futuri, le Ferrovie non contemplano il raddoppio della Milano-Mortara. E’ questo quanto emergerebbe da una lettura del piano commerciale di Rfi aggiornato al 2021, divenuto ufficiale dallo scorso 1 marzo ma già da qualche settimana oggetto di speculazioni da parte di politica e associazioni. Il timore che serpeggiava, ovvero che nel documento il doppio binario della tratta lomellina non fosse analizzato, si è in effetti trasformato in realtà: nelle 756 pagine del corposo dossier, il raddoppio della Milano-Mortara è citato una volta sola, in paragrafetto nel capitolo dedicato alle azioni di piano 2020-2024. Trafiletto che, per altro, parla di qualunque cosa fuorché della realizzazione in concreto del doppio binario.

«La linea Milano-Mortara è caratterizzata da un traffico esclusivamente regionale ed è stata oggetto di una prima fase di raddoppio fra Milano San Cristoforo e Albairate – si legge nel piano – L’intervento in contratto di programma prevede, in una prima fase, la realizzazione della nuova fermata Tibaldi e, in una seconda fase, l’adeguamento della fermata di Porta Romana per consentire l’interconnessione nelle fermate di Tibaldi e Romana con il servizio urbano (tramvia e metropolitana). Connessa alle due nuove fermate è la realizzazione di opere di mitigazione acustica nella tratta di cintura fra Milano Rogoredo e San Cristoforo. L’attivazione della nuova fermata di Tibaldi è pianificata a sistema nel 2023 mentre l’adeguamento di Milano Porta Romana è previsto nel 2025». A essere ottimisti, si può ipotizzare che di raddoppio vero e proprio si possa tornare a parlare una volta terminata questa “fase 1”, ovvero fra quattro anni. Tanti, per un territorio anemico di strade e ferrovie degne di questo nome e soprattutto per una città (Vigevano) che ha più di 60mila abitanti e si trova tagliata fuori da ogni collegamento rapido con la metropoli meneghina.

Vigevano stazione
Vigevano – stazione

LA TELEFONATA DI CEFFA Il dubbio che Regione Lombardia, che avrebbe dovuto fare da portavoce a Rfi delle istanze del territorio, non sia stata così solerte, è quantomeno legittimo: tale eventualità, però, è rigettata dal sindaco di Vigevano Andrea Ceffa, che solo un paio di settimane fa era andato in Regione a discutere proprio di infrastrutture. «Da un colloquio avuto questa mattina (martedì 2 marzo, ndr) con gli uffici dell’assessore ai Trasporti della Lombardia Claudia Maria Terzi, ho avuto nuovamente conferma che durante la fase di consultazione sulla proposta di piano commerciale, Regione Lombardia aveva trasmesso una nota in cui si chiedeva l’allineamento dei contenuti del Piano con il Contratto di Programma Rfi-Mit, incluso l’inserimento dell’intervento di raddoppio della linea MI-Mortara» rivela infatti il primo cittadino. Secondo la Regione, il piano commerciale sarebbe solo un documento puramente divulgativo, mentre lo strumento principale di programmazione degli interventi ferroviari a cui fare riferimento sarebbe il Contratto di Programma, che fornisce il quadro delle risorse assegnate ai progetti: nello specifico, il raddoppio della linea è effettivamente presente in tale accordo, con riferimento al progetto del 2006 e con iter autorizzativo “bloccato”.

«Regione Lombardia sta lavorando con il Mit (Ministero dei Trasporti, ndr) per attivare la project review della vecchia soluzione con interramento, che fino ad oggi non ha consentito di sbloccare l’iter autorizzativo, anche sulla base recenti deliberazioni comunali che evidenziano chiaramente di voler procedere in questa direzione – spiega Ceffa – Come amministrazione comunale di Vigevano, in linea con gli altri comuni che hanno approvato il medesimo documento, ci auspichiamo che l’attivazione della “project review” possa avvenire nel minor tempo possibile, al fine di poter finalmente avere a disposizione un progetto di raddoppio compatibile con le risorse disponibili e quindi concretamente realizzabile». C’è però un dettaglio di non poco conto: benché nel Contratto fra Rfi e Ministero il doppio binario della Milano-Mortara sia contemplato, le risorse per tale completamento sono state allocate nella “Sezione 4”, ovvero quella degli investimenti successivi al 2026. E appare difficile che una riprogettazione possa far rientrare risorse che, al momento, sono calendarizzate molto più avanti.

REGIONE DISTANTE Sulla risposta della Regione, è durissimo il commento del Pd vigevanese: «Il sindaco di Vigevano, citando la Regione, sostiene che è stata trasmessa una nota in cui si chiedeva “l’allineamento dei contenuti del Piano Commerciale con il Contratto di Programma Rfi-Mit”. Una nota? Parole molto tecniche e fuorvianti a nostro parere rispetto alla sostanza della domanda: è stata fatta richiesta ufficiale di raddoppio a Rfi entro il 4 dicembre?». Anche il comitato pendolari Mimoal indica la Regione come la principale responsabile: «Di certo non è colpa di Rfi perché l’ingegner Gentile (ad di Rfi, ndr) aveva quasi pregato la Regione di inviare una formale richiesta per poter dare il via alla riprogettazione dell’opera – è il commento del comitato – con molta amarezza vogliamo comunicare ai 20.000 pendolari della linea che il raddoppio ferroviario Albairate-Mortara non verrà programmato, che i soldi per riprogettare l’opera non verranno spesi, che la linea rimarrà quella che è: una delle peggiori della Lombardia e di tutta Italia».

Alessio Facciolo

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