Elezioni 2020 Vigevano, i commenti degli altri candidati

Nella giornata che ha incoronato Andrea Ceffa nuovo sindaco di Vigevano al primo turno con oltre il 50% delle preferenze, gli umori sono molto vari tra gli altri attori in corsa per la poltrona di primo cittadino. Fuori dal municipio c’è, attorno alle 17, Luca Bellazzi, una delle sorprese di questa elezione. «Siamo soddisfatti – dice il candidato sindaco del Polo Laico – perchè abbiamo raddoppiato i nostri voti. Purtroppo continua a governare Andrea Ceffa con la Lega e a Vigevano non cambierà niente. Se fossimo andati tutti assieme non sarebbe cambiato nulla». A poco a poco arrivano i candidati, l’unico chiuso nel suo ufficio è Andrea Ceffa, vincitore in pectore, che fa sapere che non parlerà fino all’ufficialità (arrivata poco dopo, ndr).

Chi non ha problemi a rilasciare una dichiarazione è la grande novità della politica vigevanese, Marco Piero Pizzi, con il suo gruppo creato da poco “Le Api 2020”. «Come dice Julio Velasco – commenta – chi vince gioisce, chi perde spiega. Siamo arrivati a un passo dal ballottaggio e questo lascia l’amaro. In questi tre mesi mi sono reso conto di come i contenuti contino poco e ancora i voti di preferenza di chi va casa per casa a cercare consenso».

Il grande deluso di questa tornata è stato Alessio Bertucci del centro sinistra. «Speravamo – dice – di arrivare al ballottaggio, ma siamo soddisfatti per il miglior risultato raggiunto dal Pd nel corso degli ultimi 10 anni». Emanuele Corsico Piccolini (al momento il consigliere più votato del Pd) ritiene che questa debba essere l’occasione per un cambio nel partito: «E’ un risultato che consegna la città al centrodestra. Sono soddisfatto per la mia affermazione personale, ma la città ci ha detto che Pd vuole: un partito civico, riformista, non dirigistico». Una riflessione che i dem dovranno fare soprattutto a livello provinciale: «Bertucci, invece, ha fatto un gran lavoro e costruito una coalizione tenendo aperte le porte alle forze riformiste, situazione che non si è però concretizzata».

Grande delusa di questa elezione è Silvia Baldina che ha visto crollare i 5 Stelle. «Avevamo un programma ambizioso – spiega – che forse non è stato capito o noi abbiamo spiegato male. Abbiamo lavorato per una coalizione comune, ma non sono stati sufficienti. C’erano dei nomi di civici ma quasi nessuno era disponibile».

Ab, Af

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