«Erranza educativa guardando Gesu»

I funerali del prof. Giuseppe Vico, il noto pedagogista vigevanese, sono stati celebrati venerdì della scorsa settimana in duomo, presieduti dal nostro vescovo, alla presenza di numerosi fedeli. Riportiamo in questa pagina altre testimonianze, dopo quelle della scorsa settimana, di persone e associazioni che desiderano ringraziare il professore per i suoi preziosi servizi svolti in diverse realtà locali.
Il Vescovo Maurizio, all’omelia, ha voluto indicare un’immagine cara allo stesso professore, soprattutto per quanto riguarda il suo pensiero pedagogico, quella dell’ “erranza”. «Con tale immagine – ha sottolineato Mons. Gervasoni – egli vuole indicare la condizione esistenziale dell’uomo nel cosmo e nella storia, ma anche come disposizione interiore in cui si colloca la libertà… La libertà dell’uomo si colloca in un universo aperto e molteplice, che non può essere ricondotto a una regola fissa, ma che chiede l’attivazione di un atteggiamento di studio, di discernimento e di ricerca al fine di assumere liberamente decisioni di responsabilità e di creatività amorosa. Si aprono, insomma, tante possibilità di bene alla scelta dell’uomo che non sono riconducibili a uno schema etico fisso e rigido. Appunto si tratta di un camminare non su un binario fissato, ma, come dire, con un fuoristrada, un errare nel mondo, perché non ci sono binari fissi, ma al più scie e buoni esempi, che permettono, come dice Vico stesso, di non sciupare l’erranza, vagando senza principi e leggi e senza realizzare nulla».
«Queste tracce – ha puntualizzato il vescovo – si possono rintracciare in due grandi direzioni, quella del mettersi in ascolto dei grandi pensatori e quella del ritornare alle cose cercando l’essenziale e la semplicità. L’erranza non è da intendere come un vagare senza meta e senza impegno e neppure come un seguire le proprie pulsioni e le proprie emozioni, ma come un cercare un sentiero, imparando a guardarsi in giro, a scorgere tracce di percorso, a interpretare i punti di riferimento, a imparare dalla storia…»
Riferendosi alle Letture proclamate, sul tema dell’erranza il riferimento alla Prima Lettura, quando l’autore della Lettera agli Ebrei parla dell’”erranza” del popolo d’Israele.
Riferendosi al brano del Vangelo, con l’episodio del paralitico, Mons. Gervasoni ha sottolineato il cammino educativo che il prof. Vico ha indicato sul fine dell’agire, affermando che l’unità dell’educazione va verso l’idea del fine dell’agire come esperienza d’amore, nell’idea di sostenibilità e sullo sfondo del silenzio, che chiede il personale coinvolgimento del cammino verso il bene. In questo, Gesù è il maestro che conduce al discernimento: per questo egli pone agli astanti la domanda sopra indicata. In essa si comprende che Gesù ritiene, come spesso Vico suggerisce, che la persona è insieme oggetto e soggetto di educazione.
«Il caro prof. Vico – ha concluso il vescovo – è stato provato dalla vita. Molte volte egli ha dovuto verificare le sue teorie educative nel duro percorso della vita, con situazioni non facili e non ovvie. La malattia di Marcella, sua amata compagna di vita e di vocazione, ne è la riprova più evidente. Giuseppe, così voglio chiamarlo ora, è stato posto in una prova dell’erranza a cui egli era chiamato. Un momento per tendere all’essenziale e alla semplicità nella ricerca di un discernimento che fosse di amore, di ascolto dei grandi maestri per pensiero e dell’agire».

E.P.

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