Festa del Lavoro, un mantello per il Vescovo

Una tradizione quarantennale, che affonda le sue radici nella storia dell’impresa e dell’artigianato vigevanese e che neanche la pandemia in corso riuscirà a fermare del tutto. Come da consuetudine, l’ultimo week end del mese di ottobre coincide con la “Festa del Lavoro – Festa dell’Uomo” promossa ed organizzata dal Consorzio vigevanese dei Santi Crispino e Crispiniano, patroni dei calzolai. Un’istituzione che ha origini lontanissime (le prime tracce risalgono al 1608, con la fondazione della confraternita alla Chiesa della Misericordia) e che negli anni si è contraddistinta per le molteplici attività a scopo benefico e sociale, com la raccolta di calzature fra soci i cui proventi vengono destinati alle persone più sfortunate.

Il 2020 è per il Consorzio e per la sua Festa una data importante: si tratta infatti della Quarantesima edizione della manifestazione, istituita nel 1981 nella forma attuale per volontà di don Piero Maggi (allora assistente spirituale del Consorzio stesso) con la consegna dei premi “Fedeltà al Lavoro” e dei caratteristici “mantelli”. L’emergenza sanitaria legata alla pandemia Covid-19, con tutte le incertezze che porta ancora con sé, impedisce però lo svolgimento del programma consueto: in particolare, il gran galà del sabato sera al teatro Cagnoni, la cerimonia dei “mantelli” la domenica mattina nella chiesa del Gesù Divin Lavoratore a Battù, il pranzo in Castello nella stessa domenica. Ma la rinuncia è parziale: il programma è stato solo ridimensionato, con l’impegno a festeggiare solennemente nel 2021 (il 23 e 24 ottobre) il Quarantesimo anniversario, e con tante idee e iniziative nuove. È anche un segno di speranza e di fiducia, perché come sottolinea Giovanni Torielli, dal 2019 presidente del Consorzio «è l’uomo che per mezzo della sua attività realizza e produce benessere sociale. E mai come in questi ultimi mesi si è capita l’importanza del lavoro, capace di dare dignità a chi lo svolge e ricchezza materiale e culturale alla società».

Maurizio Gervasoni - vescovo Vigevano
Maurizio Gervasoni – vescovo Vigevano

Il programma 2020 prevede un solo evento: la funzione religiosa, domenica mattina 25 ottobre alle ore 10.30 presso la chiesa del Gesù Divin Lavoratore a Battù. Saranno invitati tutti i soci del Consorzio e i “fedeli al Lavoro” del passato e sarà presente il vescovo della Diocesi di Vigevano monsignor Maurizio Gervasoni, che presiederà la funzione e che sarà l’unico, de facto, a ricevere e indossare il mantello. Sia pure in maniera emblematica e virtuale, il prezioso indumento sarà “consegnato” anche ad altri nove personaggi (sempre legati al mondo calzaturiero ed alla sua “filiera”) che il Consorzio nelle scorse settimane ha ritenuto di selezionare, anche per la loro caratura internazionale: Giancarlo Germanetti, commerciante di calzature all’ingrosso (Venaria Reale, Torino); Gianpiero Gozzoli, titolare del calzaturificio Mamir (Verola Vecchia, Brescia); Roberto Pellegrino, presidente di Expo Riva Shoes (Riva del Garda, Trento); Lorenzo Raggi, direttore editoriale della rivista di settore Fotoshoe-Ars Sutoria (Milano); Antonio Scandalitta, titolare Bavshoes (Vigevano); Claudia Simionato, direttrice del Consorzio dei Maestri calzaturieri del Brenta (Stra, Venezia); Mariusz Babral, vice presidente della Polish Chamber of Shoe and Leather Industry (Varsavia, Polonia); Juan Carlos Fernandez De Salort, presidente di Fice Servicios Spagna (Alajòr, Isole Baleari, Spagna) e Moisès Amoròs Cano, commerciante di macchine per calzaturifici (Elche, Spagna).

Un grande applauso, domenica 25 ottobre nella chiesa di Battù. accomunerà tutti quanti, presenti o lontani, e anche chi ci ha lasciato.«Il settore calzaturiero ed il mondo della conceria – conclude il presidente Giovanni Torielli – vogliono comunque e in questo momento rendere omaggio a tutti quei lavoratori, dipendenti ed imprenditori, che hanno dedicato quotidianamente, per tanti anni, le loro energie per lo sviluppo delle loro aziende, tutti uniti come una grande famiglia. A loro va il nostro grazie affettuoso e festoso».

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