Il laser di Notre Dame per pulire Piazza Ducale

Il laser che in questi giorni sta togliendo il fumo dalla facciata della chiesa di Notre Dame, che è stata vittima di un incendio, è quello che a breve ridarà lo smalto alle colonne della piazza ducale. Tutto questo grazie a una collaborazione tra i Rotary Vigevano- Mede, l’amministrazione comunale di Vigevano e la società El.en, che fa parte di una multinazionale quotata con sede in Toscana. Il direttore generale del gruppo è Paolo Salvadeo, vigevanese da anni “trapiantato” a Firenze, che ha voluto dare una mano alla sua città d’origine, applicando una tecnologia nella quale la società che dirige è leader. El.en, multinazionale, capogruppo di una serie di aziende che operano in tutto il mondo con il laser. La società è quotata, ed ha sede in Toscana. Paolo Salvadeo ha voluto dare una mano alla città dove è nato, applicando una tecnologia nella quale la società che dirige è leader.

VIG Piazza Ducale - fotolaser
la macchina per pulire la Piazza

El.En, che ha rimesso a nuovo i monumenti di tutto il mondo, come la Torre di Pisa o la Porta di Brandeburgo a Berlino, passando dalla Sale delle Asse di Leonardo da Vinci, copre la quasi totalità del mercato del restauro conservativo con il laser.

L’INTERVENTO I costi saranno limitati, con l’utilizzo di manodopera di Asm, e di alcuni tecnici di El.En., che si occuperanno di istruirli. «Abbiamo attività – dice Salvadeo – in tutto il mondo che spaziano dalla medicina estetica alla chirurgia, fino al taglio del metallo col laser». Proprio in quest’ultima divisione c’è un progetto che si chiama “Light for Art” e fornisce tecnologia per la pulizia di opere d’arte.

Noi forniremo il laser – continua Salvadeo – e assisteremo alla prove iniziali. Tutto viene fatto in accordo con la sovrintendenza dei beni culturali. L’intenzione iniziale era quella di ripulire la base delle colonne soprattutto dalle deiezioni dei cani, ma poi abbiamo pensato che si potesse procedere con anche con la parte superiore

La tecnica utilizzata è avanzata, ma non intacca in nulla l’opera d’arte.  «Il laser – spiega Salvadeo – consiste in un fascio di luce monocromatico e monodirezionale. I fotoni puntano dritti al bersaglio. Posso dunque portare su una superficie la radiazione, in funzione delle esigenze, impostando, di volta in volta, i parametri che abbiamo studiato appositamente. Quando si è davanti a colonne come quelle di Piazza Ducale, il laser, oltre a pulire, provoca un effetto che porta all’uccisione dei batteri, e alla rimozione di biofilm, rispettando le patine di valore del manufatto. Il sistema, emettendo impulsi di luce con potenza media di 100 Watt fa saltare via o vaporizza gli strati indesiderati, che vanno a depositarsi, attraverso un effetto foto acustico, che genera un’onda elastica. Quando la luce trova la superficie “buona”, viene riflessa, e nella riflessione viene espulsa la crosta nera».

Ab

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