Il nuovo Ponte sul Ticino pronto entro la fine del 2021

Il nuovo ponte sul Ticino sarà pronto tra la fine del 2021 e i primi mesi del 2022. Ospite questa mattina in comune a Vigevano, il presidente della Provincia di Pavia Vittorio Poma ha fatto il punto sull’iter per la realizzazione dell’infrastruttura: una storia che lo stesso Poma non ha esitato a definire «lunga e tormentata» ma che, almeno dal punto di vista burocratico, pare essere vicina a una positiva conclusione. Per completare i lavori, interrotti a inizio 2019 al termine di una querelle con la ditta appaltatrice, mancano 23 metri di impalcato del viadotto e tutta la viabilità di collegamento: opere per le quali la Provincia già nei mesi scorsi aveva annunciato di voler procedere con due appalti separati, in modo da velocizzarne la realizzazione.

«Già a inizio anno avevamo ripreso in mano il progetto con relativi rilievi e indagini, che purtroppo hanno risentito della situazione creata dal Covid – spiega Poma – ora però abbiamo in mano un progetto esecutivo che ci dice che il ponte non ha subito danni e che ci sono le condizioni per finirlo in tempi rapidi». La ditta esterna incaricata di effettuare le verifiche (la Conteco Check, la stessa che ha operato sul nuovo ponte Morandi) ha prodotto una serie di osservazioni che, una volta integrate nella documentazione, daranno il vita entro fine ottobre al nuovo progetto. «Noi ipotizziamo di poter andare in appalto a novembre» precisa il presidente provinciale, che quantifica in 4 milioni e 900mila euro l’importo: a quel punto di potrà optare per due tipi di gare, quella di prezzo, più rapida (una ventina di giorni), o quella che valuta l’offerta economica più vantaggiosa, che richiede però un iter più complesso e potrebbe durare circa due mesi. L’auspicio di Poma è che, una volta aggiudicata la gara, si proceda poi senza più intoppi al cantiere vero e proprio, che dovrebbe durare un anno.

Vigevano cartello ponte Ticino
ponte sul Ticino

Per quanto riguarda la viabilità di raccordo, il progetto è stato assegnato allo studio veneziano Faber e Milan: la strada, dal lato vigevanese, si innesterà sulla rotonda di corso Milano e, tramite un “corridoio” sopra l’area ex Bocca (da risanare prima di iniziare i lavori) giungerà al viadotto. I tempi anche in questo caso sono di circa un anno, con la conclusione prevista sempre per fine 2021, in parallelo con il ponte. «Il nuovo ponte era stato pensato per due ragioni: c’erano le coperture economiche e consentirà di liberare spazi su quello vecchio per un futuro raddoppio ferroviario» ricorda Poma, che non nega una battuta anche sulla realizzazione della “superstrada”, alla quale l’infrastruttura dovrebbe collegarsi e al centro anch’essa di un iter travagliato:

«Da presidente della Provincia ci tengo però a dire che un’opera importante come questa, senza la Vigevano-Malpensa, è un’anatra zoppa: sarebbero soldi spesi male».

Già, la Vigevano-Malpensa: sulla realizzazione del collegamento il neo sindaco di Vigevano Andrea Ceffa anche in quest’occasione ha speso più di una parola a favore. «C’è chi sta vanificando anche l’iter del ponte dando fede a progetti strampalati, dicendo di parlare in nome del territorio – è infatti il commento del primo cittadino – in questo momento Anas non ha ricevuto comunicazioni ufficiali in merito a uno stop». E sebbene i tempi siano ancora lunghi, qualcosa sul fronte politico potrebbe iniziare a muoversi anche per il raddoppio dei binari: «Sto sentendo i sindaci di Abbiategrasso, Parona e Mortara per proporre un documento univoco da far votare ai consigli comunali per andare incontro a quanto chiesto dall’assessore regionale Terzi a febbraio e dire che quel raddoppio lo vogliamo – ha rivelato Ceffa – sulla strada e sulla ferrovia sono anche stato contattato nei giorni scorsi dal vice sindaco di Cassolnovo, che ha detto che come municipio vogliono unirsi alle nostre richieste». Un fronte che, con Cassolo a fare da apripista, potrebbe allargarsi anche ad altri comuni limitrofi del territorio.

Alessio Facciolo

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