Infermieristica, una petizione per salvare il corso a Vigevano

I cittadini si mobilitano per salvare il corso di Infermieristica. Martedì 21 aprile, a due giorni dal suo lancio, aveva raccolto già più di mille firme la petizione promossa sul sito Change.org (qui il link) da Alessio Bertucci, segretario del Pd di Vigevano, per convincere l’Università di Pavia a fare dietro front sulla scelta di tagliare di 70 unità gli iscritti al corso di laurea di Infermieristica. Il provvedimento, di fatto, si ripercuoterebbe quasi per intero sulla sede distaccata presso l’ospedale di Vigevano, con il primo anno del corso che sarebbe sospeso nel migliore dei casi per tutta la sessione 2020/2021.

UNA BATTAGLIA DEL TERRITORIO «Questa battaglia deve essere di tutti e di tutto il nostro territorio, chiedo quindi che oltre al Partito Democratico di Vigevano la petizione venga sottoscritta ufficialmente anche dalle altre forze politiche e civiche fuori e dentro il Consiglio Comunale – spiega Bertucci – Chiedo, inoltre, che la petizione venga sottoscritta anche dalle associazioni, dagli enti e dai sindacati. Non deve essere una battaglia di parte ma deve essere un territorio unito e forte per difendere i propri interessi. Non possiamo permetterci di perdere questo corso sia per il nostro ospedale sia perché sarebbe l’ennesimo servizio che lascia Vigevano in questi anni». L’importanza della sede vigevanese è ben ribadita dal testo della raccolta firme: «In questo momento di emergenza sanitaria e di oggettiva carenza di infermieri in tutte le strutture sia pubbliche sia private, comprese le Rsa non ci sembra né logico né attuale ridurre il numero di iscrizioni al primo anno di infermieristica nella provincia di Pavia – si legge – questa sede rappresenta un punto di riferimento non solo per la città di Vigevano ma per tutto il territorio lomellino e pavese dato che gli studenti, per il periodo di tirocinio, vengono accolti nelle strutture di Vigevano, Mede, Mortara, Pavia e Voghera, aggiungendosi agli infermieri di ruolo e dando un supporto in strutture in cui manca storicamente personale. Al corso di Vigevano è riconosciuta da parte di studenti, docenti e cittadini l’ottima validità dell’insegnamento». La petizione di Bertucci si affianca e sostiene quella promossa indipendentemente da un gruppo di infermieri, anch’essi contro la sospensione del corso a Vigevano.

LA RICHIESTA DELL’OPI Informazioni a riguardo della scelta dell’ateneo pavese, mossa secondo il Rettore Francesco Svelto da una mancanza di docenti, sono state chieste anche dall’Opi (Ordine delle Professioni Infermieristiche) di Pavia: «Questo Ordine, unitamente a tutti gli altri Ordini della Lombardia, aveva già indirizzato al Rettore dell’Università degli Studi di Pavia in data 25 marzo 2020 formale richiesta di informazioni relative al suddetto corso di laurea e ai posti resi disponibili per l’immatricolazione – è quanto comunicano dall’Opi Pavia – auspicando non solo la pronta riattivazione dei corsi sospesi o non attivati, ma anche un aumento del numero dei posti disponibili, essendo ormai evidente che l’attuale numero di infermieri sia assolutamente insufficiente per soddisfare il fabbisogno reale di assistenza infermieristica nel breve e medio periodo ». Il futuro della scuola infermieri di Vigevano nelle scorse settimane era stato portato all’attenzione della Commissione regionale sanità da parte del consigliere di Forza Italia Ruggero Invernizzi (esponente, quindi, della maggioranza in sella al Pirellone) che nel corso della seduta del 3 aprile aveva evidenziato la problematica legata alla mancanza di docenti e di risorse economiche. L’intervento di Invernizzi era stato reputato degno di nota da parte della Commissione, che aveva assicurato una discussione a riguardo nel corso di queste settimane.

Alessio Facciolo

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