La scuola che verrà 5/ Camola: «I principi di sicurezza andranno calati nella realtà»

Un altro dirigente scolastico, Massimo Camola, a capo dell’Ic di via Valletta Fogliano, riflette sulla prospettiva delle riaperture di settembre. Il preside vigevanese non boccia le prospettive aperte dal Governo: «La lettura del documento redatto e condiviso dal Comitato tecnico scientifico – precisa – evidenzia una lavoro preparatorio minuzioso e teso a considerare ogni aspetto possibile delle problematiche connesse con la riapertura, sia dal punto di vista delle istituzioni scolastiche che degli alunni. Viene posta attenzione – aggiunge – agli aspetti della sicurezza, della predisposizione degli ambienti, della salvaguardia della salute dei lavoratori e dell’utenza».

Il dirigente Massimo Camola
Massimo Camola

Secondo il dirigente della scuola vigevanese «evidentemente, proprio perché mirato alla definizione di indicazioni di carattere generale, il documento non può prevedere tutte le fattispecie delle singole e variegate realtà scolastiche, con le complessità connesse alle peculiarità di ciascun Istituto e di ciascun plesso. I principi di sicurezza legati alla necessità del distanziamento – sottolinea – andranno calati nella realtà degli edifici scolastici e alla maggiore o minore ampiezza degli spazi sia nelle aule che nelle aree comuni (mense, palestre, corridoi, aule speciali, laboratori…)».
E non solo. Secondo il dirigente «inoltre andrà tenuta in debita considerazione, nell’alveo dei suggerimenti per organizzare modalità di frequenza che alleggeriscano la consistenza numerica delle classi, la scelta effettuata dalle famiglie di un modello orario conforme alle proprie esigenze, oltre che alla proposta didattica. Chi sceglie il tempo pieno alla scuola primaria, ad esempio, conta su un’articolazione oraria che segua l’alunno per l’arco dell’intera giornata: andrà compreso come garantire tale scelta o come riorganizzarla».
Tanti snodi quindi da affrontare anche per il preside Camola. «Non da poco sarà anche l’impegno per una continuità nello svolgimento dei programmi – sottolinea – che eventualmente riprenda, sistematizzandole, le modalità emergenziali della didattica a distanza. Il demandare all’autonomia delle scuole la scelta delle soluzioni, oltre ad essere una vera e propria delega di pesanti responsabilità – dice inoltre – impegna in una forma di concertazione che non può non tener conto delle esigenze sociali e del contributo indispensabile che dovrà fornire l’Amministrazione locale, per il segmento dell’obbligo scolastico, sia in termini di risorse che in termini di organizzazione».

Massimo Sala

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