Leonardiana, la mostra resta senza opere?

Acquisendo Leonardiana il Comune rischia di comprare un pacco, letteralmente, vuoto. La vicenda legata alla mostra di repliche vinciane custodite nel castello di Vigevano si arricchisce di un nuovo, e paradossale, capitolo: la giunta comunale, infatti, ha deliberato di voler procedere per vie legali con un reclamo contro l’accordo raggiunto tra il curatore fallimentare di Ast (il proprietario del bene, dichiarato fallito nel marzo 2019) e la casa editrice Giunti (che detiene invece i diritti del materiale esposto) nel processo di cessione del museo stesso.

Una decisione non del tutto peregrina quella del municipio ducale: l’agreement siglato tra l’avvocato Paolo Bosticco e Giunti prevede infatti che alla casa editrice spetti il 50% del corrispettivo per la cessione del bene e, soprattutto, la restituzione di tutte le riproduzioni delle opere di Leonardo dopo sette anni. Sebbene il rapporto fra Ats e Giunti si fosse interrotto nel 2017, la stessa aveva lasciato a disposizione gratuitamente tutto il materiale di sua proprietà: senza, Leonardiana si troverebbe praticamente svuotata da ogni contenuto.

Di tale accordo, concordato a settembre, l’amministrazione avrebbe appreso soltanto nei giorni scorsi: peccato che la stessa avesse già presentato un’offerta per l’acquisizione della mostra, vista la messa in vendita istituita dal curatore fallimentare. L’offerta ducale sarebbe di 117mila euro, inferiore ai 157mila della base d’asta, ma bastanti (in quanto unico soggetto partecipante) per aggiudicarsi tutto il pacchetto: pacchetto che si trasformerebbe però in un “pacco”, nel senso di fregatura, se le riproduzioni di quadri e invenzioni fossero disponibili solo pro tempore.

«La sopravvenienza di detta transazione, sottoscritta all’insaputa dell’Amministrazione comunale – recita infatti la delibera approvata il 19 ottobre – fa evidentemente venir meno l’interesse dell’ente all’acquisto della predetta mostra, posto che si finirebbe per acquisire un bene di cui il comune avrebbe la disponibilità per soli sette anni con l’obbligo di restituzione al termine della precitata concessione gratuita».

Af

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