Raddoppio Milano-Mortara / Il territorio vuole ripartire

Il futuro della mobilità territoriale vuole ripartire con il raddoppio della Milano-Mortara. Questo il principale argomento affrontato durante la serata di lunedì 20 nella sala riunioni del Suap, dove i sindaci del territorio, insieme ai primi cittadini del milanese interessati dalla linea ferroviaria, e all’associazione pendolari Mi.Mo.Al. hanno discusso sul dà farsi.

A essere presente alla consulta intercomunale per i trasporti pubblici, anche l’onorevole Fabio Raimondo, capogruppo alla camera di Fdi nella commissione trasporto pubblico.

RESOCONTO «Come punti all’ordine del giorno e della consulta – spiega Paolo Iozzi, consigliere di FdI con delega alle infrastrutture – c’erano ovviamente la nomina del vicepresidente e l’audizione con l’onorevole Raimondo. Dopo un breve giro, in cui l’onorevole ha ascoltato le voci e richieste dei sindaci e associazioni, è stata confermata nuovamente la somma messa a disposizione, ovvero di 300 milioni di euro, spesa che Rfi dovrà sostenere per tutto ciò che riguarda il raddoppio di questa tratta». Se la cifra è quella già stata stabilita in precedenza, meno certezze per i tempi che risultano essere più dilatati e meno immeditati. «Per quanto riguarda i tempi – continua il consigliere – purtroppo fino al 2026 non se ne parlerà, in quanto Rfi è già impegnata su altri fronti di natura tecnico progettuale esecutiva per il Pnrr. Tuttavia resta con l’ambito obiettivo di arrivare pronti per il 2026, in occasione dei mondiali invernali di Milano-Cortina. La speranza è che tutto ciò che sarà lo studio di fattibilità avvenga prima di quella data, in modo tale che, arrivati a quel momento, si possa già immaginare e pensare di avere già il cantiere del raddoppio».

INCOGNITE Un raddoppio che nel territorio di Mortara e Parona si presta molto più per la conformazione, ma per quanto riguarda Vigevano ed Abbiategrasso? «A Vigevano abbiamo il problema del superamento dei passaggi a livello – commenta Iozzi – così come nella vicina ad Abbiategrasso, ma questo non fermerà sicuramente il progetto del raddoppio. È necessario, infatti, che venga studiato un progetto e fatto uno studio di fattibilità il migliore possibile, in modo che porti al superamento dei passaggi a livello in tutta sicurezza». Ormai quella del raddoppio è un’esigenza fondamentale che non ammette più né se, né ma, soprattutto per quanto riguarda lo sviluppo della città. «Attraverso il miglioramento della ferrovia – conclude Iozzi – passa lo sviluppo del nostro territorio e quello è anche il mantenimento del flusso demografico. Se i cittadini non trovano un sistema di servizi, è normale che poi vi sia anche un decremento demografico. Per questa ragione bisogna agire il prima possibile».

Rossana Zorzato

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