Natale significa mostrarsi solidali con chi ne ha bisogno. Natale significa non voltarsi dall’altra parte quando qualcuno necessita di aiuto e sostegno. Ritrovarsi senza più nulla. Rachid trascorre le sue giornate all’interno della propria auto. La sua dimora, se così si può definire, è quella. La sua macchina è l’unico rimedio che ha a propria disposizione per riuscire a ripararsi dal gelo dell’inverno. Non per tutti, purtroppo, il 25 dicembre è simbolo di magia e serenità. Rachid è una delle tante persone che frequentano la mensa dei poveri del convento dei frati cappuccini di Vigevano, afflitto da una grande forma di disagio interiore. Un uomo dotato di una buona cultura e di un lodevole livello di preparazione, ma che ad un certo punto, ha smarrito ogni punto di riferimento.
La sua famiglia ora sono i volontari della mensa, che si impegnano sempre a preparare per i bisognosi come lui un pasto caldo e ricco di sostanze nutritive.

LA STORIA DI RACHID In questo ambiente Rachid può ricevere un minimo di calore umano. Non sarà facile riuscirci, ma l’obiettivo che si sono prefissati i volontari della mensa dei frati è trovare per lui un posto letto o un dormitorio. Certo non sarà facile, ma vale assolutamente la pena provarci. Un gesto che assumerebbe uno straordinario significato morale. Un regalo di Natale che per essere apprezzato, non ha bisogno di essere confezionato. Perché i doni più belli sono proprio quelli che vengono dal profondo dell’anima. «Ci siamo assicurati anche di offrigli coperte affinché potesse soffrire meno il freddo – spiega padre Fabio Adalberti – frate che gestisce la mensa dei poveri – ma stiamo sempre parlando di un uomo che dorme e trascorre parecchie ore delle proprie giornate rinchiuso in una macchina. E’ evidente che necessiti di una nuova sistemazione. Noi facciamo comunque del nostro meglio per farlo sentire a suo agio quando viene in mensa. Chi viene da noi sta al caldo, abbiamo i riscaldamenti accessi proprio per fare in modo che, almeno per qualche ora, nessuno si trovi nella condizione di dover patire il freddo».
L’AIUTO DELLA MENSA Nessuna forma di calore è superiore a quella dei sentimenti. Sembra una frase fatta, ma Rachid può testimoniare dell’affetto e del bene che riceve ogniqualvolta si reca alla mensa. Non solo per nutrirsi ma anche per allontanarsi dal peggior nemico che esista: la solitudine. «Si respira un bel clima – prosegue padre Fabio – i poveri che vengono da noi si sentono accolti e amati. Anche a Natale prepareremo da mangiare. Ci sarà anche il panettone nel menù di domenica. Da noi non manca mai nulla, ed è questa la cosa più importante. Pane, brioche, frutta, verdura, pesce e riso. A volte facciamo avere alle persone anche le pizze da portare via». Il Natale non è fatto solo di luci, pranzi e regali. A renderlo magico è l’amore che si trasmette al prossimo. Quando Rachid riuscirà ad entrare in un dormitorio ancora non si sa. Ma alla mensa dei frati ha trovato persone su cui potrà sempre fare affidamento.
Edoardo Varese