Vigevano, genitori sgomenti per la rissa in stazione

Più di dieci persone sono già state convocate al Comando di Polizia Locale in Via San Giacomo, per fare chiarezza sulla rissa avvenuta in stazione nella tarda serata dello scorso 5 giugno.

LA REAZIONE Incredulità e senso di colpa sono i sentimenti dei genitori e dei parenti dei ragazzi coinvolti e finiti sotto indagine. «Tutti i genitori che sono venuti al Comando in un primo momento non volevano, o meglio non potevano credere che i loro figli potessero essere coinvolti in questo episodio – racconta l’assessore con delega alla sicurezza e alla polizia locale, Nicola Scardillo – una volta che li hanno riconosciuti, non hanno esitato a scusarsi personalmente per il comportamento così sconsiderato dei loro ragazzi. Visibilmente erano dispiaciuti e non ho potuto fare altro se non comprendere il loro stato d’animo».

DELUSIONE Una testimonianza in particolare ha colpito l’assessore Scardillo. «Un signore di nazionalità egiziana – prosegue – mi ha raccontato che il suo arrivo a Vigevano si è rivelato molto duro. Quando 20 anni fa decise di trasferirsi nella nostra città, le prime due settimane fu costretto a dormire in stazione, non potendosi permettere dal punto di vista economico una sistemazione fissa e confortevole. Adesso fa il muratore, si sveglia prestissimo per andare a lavorare e rientra a casa verso sera. Mi ha voluto spiegare di come stia continuando a compiere grandi sacrifici non solo per non far mancare nulla a suo figlio. Ma anche per regalargli oggetti e vestiti firmati. Lo fa perché al giorno d’oggi, i ragazzi prestano molta attenzione all’abbigliamento e in generale, a tutto ciò che li possa aiutare ad entrare a far parte di un gruppo. Insomma, ha sempre cercato di accontentare il proprio figlio in tutto e per tutto, impegnandosi a fargli capire che nella vita, è necessario sacrificarsi per costruirsi il proprio futuro. Capisco benissimo la delusione che ha provato nel sapere che suo figlio era uno dei ragazzi coinvolti in questa rissa. Ha sentito di aver fallito come padre. Il mestiere del genitore è il più bello del mondo, ma allo stesso tempo anche il più difficile».

LE INDAGINI Intanto proseguono le indagini da parte del personale del Comando di Via San Giacomo per far luce sull’accaduto. «C’è di mezzo anche il discorso penale – spiega l’assessore Scardillo – quindi dovranno essere fatti tutti gli accertamenti del caso. Il lavoro svolto dalla polizia locale e dalla polizia di Stato ci ha permesso non solo di impedire che la situazione potesse degenerare ulteriormente, ma di identificare tutti i responsabili. I nostri agenti si impegnano costantemente nel visionare i filmati e le fotografie delle videocamere, in modo da riuscire a sanzionare e denunciare coloro che non rispettano le regole. Far passare il messaggio che la nostra città non sia sicura è una falsità, nello specifico un attacco politico totalmente gratuito e fuori luogo. Oltre a denigrare il lavoro delle forze dell’ordine, si fa anche cattiva pubblicità alla nostra città. Non penso che Vigevano abbia bisogno di questo».

Edoardo Varese

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