Vigevano-Magenta, il Ministero lascia la palla al territorio

Vigevano-Magenta, il Ministero delle infrastrutture non si opporrà all’opera se tutti gli attori in causa adotteranno una posizione condivisa. Questo è quanto filtra dal confronto tra il capo della Struttura tecnica di missione – organismo di diretta consulenza del ministro – Giuseppe Catalano e il responsabile Pd infrastrutture Marco Simiani, un incontro che è stato costruito in sinergia con il consigliere provinciale e comunale dei dem Emanuele Corsico Piccolini.

L’appuntamento – commenta Corsico – è stato più politico che tecnico, il Ministero ha ribadito che la strada si può fare e il finanziamento resta, ma che occorre trovare un accordo sul territorio

Come conciliare questa posizione con quella assunta due settimane fa dalla responsabile del Mit Paola De Micheli (Pd), secondo cui «il progetto precedente sulla Malpensa-Vigevano non è bloccato, semplicemente non si farà»? La risposta forse è quella che ha dato nei giorni scorsi Anas, quando ha precisato che «la direzione centrale aspetta una comunicazione ufficiale dal Ministero, nella quale si precisi qual è la decisione presa, appena riceveremo la comunicazione del Ministro ci regoleremo di conseguenza». Cioè la partita resta politica.

VIG Pd Emanuele Corsico Piccolini
Corsico Piccolini

CONFRONTO METROPOLITANO E per vincerla occorre ottenere l’appoggio della più importante parte in causa sul fronte di chi si oppone all’opera ovvero Città Metropolitana. «Avvieremo subito – precisa Corsico – un’interlocuzione con Città Metropolitana e in particolare con il vice sindaco Arianna Censi, coinvolgendo anche l’onorevole Alan Ferrari e il consigliere regionale Giuseppe Villani. Vorrei riuscire a trasmettere che la nostra esigenza di superare Ozzero e Abbiategrasso è prioritaria e sono fiducioso di trovare ascolto». Soprattutto per quanto riguarda la tratta C da Ozzero ad Albairate, anche perché proprio Censi lo scorso 30 luglio aveva dichiarato a L’Araldo che

la tratta C la immaginiamo simile con una riduzione delle dimensioni, ma sostanzialmente va bene

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Il nodo resta la tratta A, che per Censi «deve essere totalmente modificata e non si può tralasciare il collegamento diretto con Milano» ovvero la tratta B stralciata dal progetto definitivo. Un’altra criticità è rappresentata dalla parte del tracciato che corre all’interno del Parco del Ticino, sulla quale sembra che il Mit voglia delle modifiche.

DAL TERRITORIO Intanto le parole di De Micheli continuano a suscitare le reazioni tanto dei Comuni del “sì” quanto delle realtà produttive, tra cui Assolombarda per bocca del vicepresidente Nicola de Cardenas, per il quale si tratta di decidere se fare della Lomellina «una grande area di sviluppo, inserita nella grande area metropolitana». L’assessore regionale mortarese Silvia Piani ha inviato una lettera al Mit in cui spiega che «la completa revisione del progetto azzererebbe soluzioni tecniche approfondite in più di vent’anni».

Giuseppe Del Signore

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