Vigevano, missione in Regione per strada e ferrovia

Una “missione” in Regione per sbloccare le infrastrutture del territorio. I collegamenti tra Vigevano e il resto della Lombardia (capoluoghi di regione e provincia in primis) sono una questione che tiene banco da anni: la politica, il mondo produttivo, ma anche i semplici cittadini (in particolare i pendolari che si recano a Milano per ragioni di lavoro o di studio) da tempo chiedono ai “piani alti” una maggior attenzione per una città che appare sempre più isolata e difficile da raggiungere o lasciare. Nella giornata di martedì, ai vertici del Pirellone, è arrivata la proverbiale “tirata per la giacchetta” da parte dei rappresentanti di Vigevano e della Lomellina: il sindaco Andrea Ceffa, il consigliere di maggioranza Paolo Iozzi (delegato proprio alle infrastrutture) e il consigliere regionale Ruggero Invernizzi hanno infatti incontrato l’assessore regionale Claudia Terzi per chiedere ragguagli sulla Vigevano-Magenta e sul raddoppio ferroviario, progetti fondamentali per lo sviluppo ducale e al momento irrealizzati.

strada Vigevano-Magenta

L’iter per la “superstrada” negli ultimi mesi sembrava essersi arenato: non tanto sul piano formale (il progetto, già approvato e sovvenzionato, dopo gli aggiustamenti stabiliti dal Tar è da considerarsi corretto) quanto su quello politico, con pressioni da parte di varie forze (Movimento 5 Stelle e la fronda meneghina del Pd in particolare) per una revisione di tutta l’opera. Non è un mistero che il precedente ministro, la dem Paola De Micheli, non la vedesse di buon occhio, per usare un eufemismo: in autunno, a margine di un evento pubblico al Politecnico di Milano, l’ex ministro aveva addirittura vaticinato che così come era pensata la strada non si sarebbe mai fatta e che entro l’anno sarebbe stato divulgato un progetto alternativo riguardo al tracciato da seguire. Il 2020 è finito e del nuovo progetto non s’è vista traccia; in compenso è cambiato il titolare del dicastero (il “tecnico” Enrico Giovannini) e soprattutto nell’esecutivo guidato da Mario Draghi la presenza dei leghisti Massimo Garavaglia e Giancarlo Giorgetti sembra restituire nuove garanzie riguardo alla realizzazione del collegamento.

Carrozza Treno Vivalto Trenord

L’incontro in Regione è stata l’occasione per parlare anche della rete ferroviaria alla luce del piano presentato dalla Camera da Rfi: nei piani della società, il raddoppio per ora è stato pianificato solo nel breve tratto tra Albairate e Abbiategrasso, lasciando fuori il tratto lomellino. I dubbi su un’effettiva estensione anche a Vigevano, Parona e Mortara e sulle sue tempistiche sono più che legittimi, come in questi giorni ha rimarcato l’associazione pendolari Mimoal: «Per concretizzare un’opera ferroviaria prevista nel contratto di programma, bisogna che la stessa sia inserita anche all’interno del piano commerciale della rete di Rfi – spiegano dall’associazione – Il raddoppio Albairate-Mortara è un’opera di interesse regionale. Se Regione Lombardia non la richiede, non verrà mai inserita nel piano commerciale 2021-2025. Per questo abbiamo sempre sollecitato la regione ad inserire esplicitamente questa opera nelle richieste da inviare a Rfi. Nelle prossime settimane Rfi renderà pubblico il suo piano commerciale aggiornato al 2021 con le richieste delle regioni ed in quel momento i pendolari scopriranno quali carte sono state giocate».

Per entrambe le infrastrutture, comunque, la Regione ha dato garanzia di essere al fianco dell’amministrazione ducale: in particolare, per quanto concerne la Vigevano-Magenta l’assessore Terzi ha dichiarato di voler scrivere il prima possibile al nuovo Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Giovannini una missiva ufficiale per perorare la causa della “superstrada”.

Alessio Facciolo

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