Sono ripartite le danze nella frazione Piccolini di Vigevano che, anche quest’anno, ospita la Festa Democratica. Oltre al ben noto servizio di ristorazione, la festa è conosciuta soprattutto per la sua balera, che ha già ripreso dallo scorso 4 giugno.
GLI APPUNTAMENTI «La balera – racconta Matteo Picchierri, responsabile dell’area feste dei Piccolini – è iniziata già a inizio giugno e abbiamo ballato tutti i sabati e le domeniche di questo mese. Dal prossimo 7 luglio, invece, sono previste più serate danzanti, in particolare durante le giornate di giovedì, sabato e domenica dove i nostri ballerini potranno venire a divertirsi per una serata in più. Questa organizzazione verrà mantenuta anche per il mese d’agosto, fino ai primi giorni di settembre, per un totale di 38 serate di ballo». Un appuntamento speciale verrà riservato per la sera di Ferragosto, occasione in cui la balera dei Piccolini ospiterà un’importante orchestra con il famoso fisarmonicista Paolo Bagnasco, un evento da non perdere e sinonimo di ripartenza.
VOGLIA DI RIPARTENZA «Dopo i due anni di pandemia – continua Picchierri – la gente ha sicuramente tanta voglia di uscire e stare insieme per recuperare questi due anni di fermo. Noi vogliamo solo essere un’occasione di incontro e di divertimento per tutte quelle persone che hanno voglia di ricominciare a vivere dopo il virus». Nonostante il caldo sia un nemico da affrontare in questo periodo, non è di certo stato un ostacolo per le serate danzanti.
Nelle scorse sere – dichiara il responsabile – anche se faceva davvero caldo, non ci sono stati problemi in quanto ad affluenza, basti pensare che sono venute a ballare almeno 200/220 persone.
La balera dei Piccolini è diventata, infatti, un vero e proprio punto d’incontro per la fascia d’età over 50, per cui nella zona non vi sono molte alternative. «È bello essere un punto di riferimento per queste persone – racconta Picchierri – l’attività che svolgiamo per la balera è totalmente fatta di volontari, ma lo facciamo perché vogliamo dare qualcosa a Vigevano che non c’è più».
Rossana Zorzato
