Vigevano Solidale: la Diocesi all’aiuto delle nuove povertà

Ben 78mila euro di aiuti erogati in tre mesi per aiutare i “nuovi poveri” del coronavirus. E’ questo il primo bilancio che il vescovo Maurizio Gervasoni traccia di “Vigevano Solidale”, progetto partito nel periodo natalizio che, con la Diocesi a fare da capofila, ha messo in rete la Fondazione di Piacenza e Vigevano, i club di servizio e il mondo del volontariato con lo scopo di aiutare e sostenere le situazioni di disagio create in questo lungo anno di pandemia. L’occasione è stata fornita dalla conviviale pre pasquale del Rotary Vigevano Mortara, svoltasi in modalità a distanza e alla quale è intervenuto lo stesso vescovo proprio per illustrare i primi mesi di “Vigevano Solidale”.

«Questo progetto vuole essere una risposta alla crisi sociale legata all’emergenza Covid – ha esordito monsignor Gervasoni – è stato istituito un fondo, in parte destinato a erogazioni dirette, in parte in forma di microcredito per le piccole imprese. La rete di segnalazione delle situazioni di disagio è ampia: parrocchie, mondo del volontariato, servizi sociali del comune». Dal primo report stilato dalla Caritas, sono 84 le domande pervenute in questi mesi: una trentina quelle finora evase e una cifra simile quelle ancora da valutare. «A oggi sono stati erogati 78mila euro, per la maggior parte, una quarantina circa, a persone della città di Vigevano – ha spiegato il vescovo – e gli interventi effettuati di fatto erano legati a situazioni sconosciute al mondo della Caritas o del volontariato: si è dato aiuto a persone nuove, non a poveri “cronici” già assistiti in altro modo. Un po’ più lenta è invece la partenza del microcredito, con le imprese che probabilmente vogliono avere situazioni di ripartenza più chiare di ora, con le riaperture a singhiozzo».

Il nostro tentativo – ha chiarito Gervasoni – è quello di non far moltiplicare la povertà e far mantenere regimi di vita dignitosi in un momento di forte difficoltà sociale.

Nonostante un buon avvio, secondo monsignor Gervasoni la parte più dolorosa deve ancora arrivare, e bisogna farsi trovare pronti: «Il problema da porsi è la sensibilizzazione del territorio per aumentare questo fondo e intercettare le situazioni di ristrettezze, perché non cadano in povertà assoluta. Questa è la sfida più bella e più importante. Sul fronte della cooperazione con i comuni, stiamo pensando di attivare una cabina di regia con il Piano di zona, affinché i vari enti possano fare erogazioni in collaborazione la nostra iniziativa per avere doppioni e portare avanti una corretta distribuzione delle risorse. La crisi economica e sociale non ha raggiunto suo massimo sviluppo: finché ci sono ristori e stop ai licenziamenti la situazione tende a stabilizzarsi, ma quando questi verranno meno dovremo rivedere i nostri parametri perché avremo un incremento significativo di richieste, superiore alle nostre risorse».

La crisi, soprattutto quella sociale, non si limita al mondo dei lavoratori, ma va ovviamente a colpire categorie fragili come gli anziani e i giovani. Riguardo a questi, il vescovo di Vigevano ha dato un’anticipazione su quelli che saranno i progetti della Diocesi per l’estate, quando le lezioni finiranno: «Ho contattato tutti i dirigenti scolastici perché con loro vorrei concordare un piano di collaborazione tra scuole e Grest. Anche quest’estate i Grest saranno organizzati in gruppi piccoli, e vorremmo lavorare sul recupero dei debiti scolastici attraverso una socializzazione non virtuale, ma in compagnia, all’aperto, per intercettare i bisogni educativi e scolastici. Ho notato una grande sensibilità da parte dei dirigenti scolastici sul tema. Mi auguro che il piano vaccinale ci permetta di avere qualche libertà in più nei prossimi mesi, ma non dobbiamo perdere l’occasione di affrontare di vincere il distanziamento sociale con una socialità responsabile e comportamenti prudenti».

Alessio Facciolo

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