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Sale rinnovate al Museo Archeologico di Vigevano

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Anche il Museo Archeologico Nazionale della Lomellina riapre al pubblico dopo il lungo lockdown dovuto alla pandemia. L’esposizione, situata all’interno del Castello di Vigevano, propone però un nuovo allestimento delle sale 3 e 4 e una nuova mostra nello spazio esposizioni. L’inaugurazione era prevista per il 7 marzo ma, per ovvie ragioni, non si era potuta svolgere. Nella Scuderia sono stati aggiunti alcuni corredi tombali relativi al periodo della romanizzazione – da Gropello Cairoli, Gambolò e Scaldasole – e altri databili al II secolo d.C. – da Gropello Cairoli, Mortara e Gambolò – per ampliare e completare il percorso cronologico. La collezione di vetri si è arricchita con nuovi esemplari recentemente restaurati.

LA VITA DEGLI ANTICHI ROMANI La sala 3 ospita ora testimonianze relative agli abitati e alla vita quotidiana in età romana, esposte con un criterio tipologico di impostazione più didattica. La documentazione archeologica di abitato in Lomellina non è abbondante come quella proveniente dalle necropoli ed è piuttosto frammentaria. Tuttavia, i pochi resti suggeriscono i modi di vivere e di abitare. Ci sono indizi di case con arredi di lusso a Gropello Cairoli e a Lomello e di case più modeste in altri siti. Da una villa posta sul promontorio di Santo Spirito (completamente distrutta in passato dalle escavazioni della cava di sabbia) provengono frammenti di decorazione ad affresco delle pareti e dei soffitti, di decorazione marmorea di pavimenti e pareti, altri arredi e decorazioni: la ricostruzione della decorazione parietale dai vivaci colori – frutto di un paziente lavoro di studio di frammenti e di restauro – mostra la volontà di adeguamento alle mode del tempo degli abitanti del complesso. Altre vetrine illustrano diversi aspetti della vita quotidiana all’interno delle domus: dalla suppellettile utilizzata nella cucina e sulla tavola, agli ornamenti e agli oggetti per la cura di sé fino alle testimonianze della diffusione della scrittura, dei giochi e passatempi.

LA NECROPOLI LONGOBARDA La sala 4 espone le testimonianze relative al periodo tardo antico e alto medievale, arricchite di nuovi reperti rispetto al passato. Le novità principali sono rappresentate da un’esemplificazione di corredi della necropoli longobarda rinvenuta a Gambolò nel 2018 e da altri preziosi reperti dagli scavi di Lomello, recentemente restaurati. Sono ripresentati, nelle nuove vetrine che permettono una migliore visibilità e valorizzazione, il tesoretto della Morsella, i reperti di epoca longobarda da Garlasco, Torre dei Torti e San Martino Siccomario, con alcune aggiunte. Ulteriore novità è la mostra “Specchio delle mie brame…bellezza e vanità nel mondo antico”. È presentata un’esemplificazione degli oggetti d’ornamento, maschili e femminili, dall’età del bronzo a quella tardo romana (varie tipologie di spilloni, fibule, collane, anelli, bracciali), insieme agli strumenti utilizzati nella cura personale, per l’igiene del corpo e la bellezza del viso: specchi e portaprofumi delle varie forme, pettini, rasoi, cesoie, pinzette depilatorie…tutto ciò che serviva per farsi belli. Si affronta anche l’argomento della filatura e della tessitura per realizzare le vesti: un’attività tipicamente femminile testimoniata da pesi da telaio, rocchetti, fusi e fusaiole, aghi, ma anche dalle impronte dei tessuti sugli oggetti metallici. Le analisi di laboratorio su questi ultimi ci consentono di ricostruire il tipo di tessuto e i particolari della lavorazione.

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