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Elezioni 2022 / Guida ai programmi: denatalità, tasse, diritti civili, cambiamento climatico

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PP Elezioni 2022 - facsimile Camera
la scheda elettorale della Camera

L’ultima tappa del viaggio nei programmi dei partiti alle elezioni di domenica prossima tocca due delle sfide più importanti che attendono l’Italia e due tra gli ambiti che più dividono il mondo politico: da un lato natalità e cambiamento climatico, dall’altro diritti civili e tasse sono quattro pilastri che orienteranno in maniera decisiva l’azione del prossimo governo, con distinzioni marcate a seconda che prevalga l’uno o l’altro schieramento o che, all’interno delle stesse coalizioni, un partito sia più o meno forte rispetto agli altri.

SEMPRE MENO In un Paese che da qui a metà secolo potrebbe perdere 5 milioni di abitanti e di conseguenza circa il 16.2% del Pil pro capite e il 24.4% del Pil nazionale, la denatalità è un’emergenza sociale e non un problema confinato all’interno delle singole famiglie, come suggerisce anche l’omogeneità delle proposte avanzate dalle diverse forze, alcune delle quali si ritrovano trasversalmente e altre che sembrano intercambiabili. Quanto al clima, la pianura Padana è ancora nel mezzo della peggiore siccità degli ultimi 70 anni, con una perdita del raccolto di riso di oltre un terzo rispetto al 2021 e con una crisi energetica internazionale che costringerà i paesi dell’Unione europea ad aumentare anziché ridurre le emissioni di inquinanti in atmosfera, visto il ricorso al carbone – il combustibile fossile più inquinante – e all’acquisto del gnl, il gas liquido proveniente da Stati Uniti e Algeria in gran parte ricavato con la procedura del “fracking”, ad alto impatto ambientale.

DIRITTI E TASSE I diritti civili sono invece il terreno dello scontro culturale, etico e ideologico perché interrogano cittadini e rappresentanti politici su tutela della vita – dall’eutanasia all’aborto – norme per la concessione della cittadinanza ai figli di residenti stranieri nati in Italia, legalizzazione delle droghe leggere, contrasto alla violenza di genere. Anche quello fiscale del resto è un argomento “morale”: decidere quali categorie sociali e professionali sostenere e a quali chiedere un maggiore impegno economico – inevitabile in un’Italia dalle risorse limitate – non è una scelta neutra.

a cura di Giuseppe Del Signore, Rossana Zorzato

1 Culle vuote emergenza sociale

Quasi tutti i principali partiti hanno un capitolo dedicato al tema della natalità e in questo ambito una grande attenzione è prestata all’assegno unico e ai congedi parentali.

BENE SOCIALE Nel panorama politico sembra affermarsi l’idea che ogni nuovo nato non sia solo una questione privata, ristretta all’ambito familiare, ma un fatto rilevante per la società. Tanto da spingere lo Stato a farsene carico: dal 2021 è in vigore l’assegno unico – che eroga da 50 a 250 euro al mese per ciascun figlio fino ai 21 anni, da 12750 a 63750 euro in tutto – un provvedimento che si intende potenziare stando alle proposte di Terzo Polo, Fi (per i genitori single), FdI per cui è il primo punto del programma (300 euro al mese per il primo anno 260 dal secondo ai 18, come ora dai 18 ai 21), Pd (con particolare attenzione alle famiglie in cui sono presenti disabili). Il centrodestra punta inoltre sull’introduzione del “quoziente familiare” cioè sul calcolo dell’aliquota Irpef in funzione del numero di figli a carico, per la Lega con la variazione della “flat tax” e per Fi con la deduzione di 2900€ di Irpef per i primi tre anni di vita (o adozione/affido), oltre che con un regime fiscale delle partite Iva tarato sul numero di figli.

A CASA Viceversa il centrosinistra si concentra sui congedi parentali, di maternità e di paternità. Il Pd vuole parificarli tra uomini e donne, anche +Europa ipotizza che sia obbligatorio tanto per le mamme quanto per i papà e che possa essere retribuito al 100% del reddito preparto, al 60% nel caso del congedo parentale complementare fruibile fino a 12 anni, anche Verdi-Si sottolineano l’importanza della piena retribuzione per le madri. Nell’ipotesi del Terzo Polo la quota si differenzia sulla base del numero di figli (progressivamente dal 30% al 40%), ma si affianca a una riforma dei congedi in cui c’è spazio anche per la formazione alle donne in maternità e al sostegno alle imprese per le sostituzioni temporanee del personale. Gli sgravi fiscali per le aziende sono un tema caro anche a Fi, FdI e M5S, quest’ultimo allineato alla Lega nel chiedere la pensione anticipata per le mamme e al Pd nel chiedere l’equiparazione dei congedi di paternità/maternità. Tra le altre iniziative immaginate, il Carroccio vede la piena detraibilità delle spese scolastiche, un kit di benvenuto per nuovi nati del valore di 3mila euro, il bonus prima casa (ancora una volta in associazione con i grillini), lo sconto Irpef per i nonni, mentre Verdi-Si baby sitter “di stato” per alcune ore a settimana.

2 Chi premiano le proposte fiscali?

Un voto, quello di questa domenica, che cambierà le sorti del nostro Paese, ma anche delle nostre tasche. L’ultimo argomento a confronto tra i programmi di queste politiche 2022 riguarda il tema fisco, punto su cui tutti i partiti in lista sembrano concordare riguardo una sua semplificazione, sebbene ognuno voglia farla a modo suo. Tuttavia quasi tutte le proposte sarebbero attuabili solo reperendo risorse per svariati miliardi di euro e solo un programma – quello del Terzo Polo – fa un vago accenno alle coperture per degli interventi che non potranno essere realizzati a debito.

MENO PRESSIONE Per un fisco più leggero, il partito di Matteo Salvini, insieme a tutta la coalizione di centrodestra, propone flat tax e taglio del cuneo fiscale come misure decisive per snellire e semplificare il sistema. Nei programmi di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia si parla anche di riduzione della pressione fiscale per famiglie, imprese e lavoratori autonomi e un rapporto più equo tra fisco e contribuenti. Di opinione diversa il Pd che, d’accordo con gli altri partiti della coalizione come Verdi-Si e +Europa, è contro la flat tax per favorire un nuovo fisco basato sull’estensione della tracciabilità dei pagamenti, su una nuova riforma fiscale, volta a ridurre il carico Irpef, insieme a una tassazione agevolata per il secondo percettore di reddito in famiglia, favorendo il ritorno nel mondo del lavoro.

SEMPLIFICAZIONE D’accordo su una rivoluzione del fisco italiano anche il Terzo polo, formato da Azione e Italia Viva, che si dice pronto a intervenire sui capisaldi fondamentali. La coalizione guidata da Calenda e Renzi propone interventi sull’Irpef, semplificando la struttura delle aliquote e spostando le spese fiscali in un sistema di rimborso diretto, ma anche interventi su Irap, Ires e introduzione di un sistema di Iva a due aliquote, puntando su digitalizzazione e semplificazione. Un capitolo dedicato alla riforma del fisco, anche quello del Movimento 5 stelle guidato da Conte. I pentastellati fanno leva su alcuni punti come il cashback fiscale, misura che permette l’immediato accredito delle spese detraibili sostenute con pagamenti elettronici, ma anche taglio del cuneo fiscale e cancellazione definitiva dell’Irap.

3 Il duello su etica e visione culturale

Se c’è un punto su cui i programmi segnano una distinzione è il dibattito intorno ai diritti civili. Eutanasia, aborto, “Ius scholae”, omotransfobia, equiparazione delle coppie omosessuali a quelle eterosessuali sono argomenti che dividono gli schieramenti politici e tracciano solchi difficilmente superabili.

BENE O DONO? Il primo asse su cui si orientano le posizioni dei partiti riguarda la vita come bene indisponibile o disponibile. Lega, FdI, Fi sono contrari all’eutanasia e chiedono un’applicazione piena della legge 194, che metta al centro non solo l’interruzione di gravidanza, ma anche le alternative e l’accompagnamento delle donne nella decisione, viceversa Pd, +Europa, Verdi-Si si fanno promotori di una legge che renda legale l’eutanasia e la morte volontaria in Italia, con +Europa che inoltre chiede la garanzia dell’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza. Non si pronunciano in merito a questi due temi M5S e Terzo Polo.

CITTADINI? Quanto all’estensione della cittadinanza per chi è figlio di genitori stranieri e frequenta la scuola in Italia, il cosiddetto “Ius scholae”, tra i sostenitori si trovano +Europa, Pd, Verdi-Si, Terzo Polo, Forza Italia, mentre il centrodestra è contrario in maniera compatta. Una dicotomia che si ritrova anche se si parla di equiparazione di coppie eterosessuali e omosessuali o di adozione di misure contro l’omotransfobia, con +Europa e Verdi-Si che guardano al riconoscimento delle adozioni per coppie dello stesso sesso e single, oltre che al riconoscimento dei figli di partner LGBTQ+.

SEGNI DISTINTIVI Ci sono tuttavia anche insospettabili sinergie: FdI e Pd sono gli unici a far riferimento a una tutela dei diritti dei cittadini nei confronti dell’uso improprio dell’intelligenza artificiale, Terzo Polo e Fi chiedono il voto per studenti e lavoratori fuori sede oltre che un’attenzione specifica per i disabili, Verdi-Si, M5S e +Europa pensano alla legalizzazione della cannabis, la Lega – che è contraria come tutto il centrodestra – non ha un capitolo specifico dedicato ai diritti civili.

4 Come affrontare il cambiamento climatico

campi lomellini riarsi

Un argomento che sempre di più si sta imponendo all’attenzione dell’opinione pubblica è il cambiamento climatico, unito alle possibili soluzioni per un problema che a Vigevano e in Lomellina nel 2022 ha assunto la forma della siccità estrema.

POLITICA ZERO INQUINAMENTO Oltre ai diritti e al lavoro, il terzo pilastro elettorale del Partito Democratico si fonda proprio sulla tutela dell’ambiente, per cui il partito guidato da Letta propone diverse soluzioni. Si punta innanzitutto al pacchetto europeo “FitFor55”, il cui obiettivo è quello di ridurre le emissioni di gas ed effetto serra di almeno il 55% entro il 2030, fino ad arrivare a zero emissioni nel 2050. Punti condivisi pienamente anche da Verdi-Si e Terzo Polo, partiti che puntano anche su una nuova legge contro gli sprechi idrici, sulle energie rinnovabili e su un piano “rifiuti zero”. No assoluto, da parte della coalizione di centrosinistra, per quanto riguarda le centrali nucleari e le nuove trivellazioni. In accordo su questo programma anche i pentastellati, i quali però puntano anche sul riciclo della plastica e sulle politiche sostenibili, attraverso il superbonus edilizio e le comunità energetiche che permetteranno la pianificazione degli investimenti.

SVOLTA ENERGETICA Sì a una transizione ecologica ed energetica giusta è il programma elettorale di Forza Italia che, in accordo con Lega e Fratelli d’Italia, sostiene gli investimenti per la realizzazione di impianti per le energie rinnovabili, come l’installazione su tutto il territorio nazionale di impianti fotovoltaici ed eolici. Inoltre, due punti fondanti della coalizione di centro destra, ma anche di +Europa, sono il desiderio di poter realizzare gasdotti per rendere l’Italia l’hub energetico del Mediterraneo, indipendente dal gas russo, e il sostegno alla realizzazione dei termovalorizzatori. Il mininucleare pulito di quarta generazione, invece, potrebbe essere la svolta per l’emergenza energetica secondo i leader di centrodestra e in particolare secondo la Lega.

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