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Le scuole di Vigevano e Lomellina resistono tra classi in Dad e purificatori d’aria

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A scuola sono ancora tanti i problemi da risolvere legati al coronavirus,

ma gli istituti del territorio stanno cercando di preservare la didattica e di tutelare la salute, alcuni grazie all’installazione dei purificatori d’aria, come al Casale di Vigevano o al Robecchi di Gambolò.

«La situazione è pesante – conferma Matteo Loria, dirigente scolastico degli istituti Caramuel, Roncalli e Castoldi – abbiamo 230 studenti in isolamento, tra contatti stretti e positivi, tre classi in quarantena, sette classi “miste”, quelle composte dai vaccinati in presenza e dai non vaccinati, che invece sono a casa. Reggono bene i docenti». Sul discorso “didattica” Loria parla chiaro: «La facciamo andare, pesa il sovraccarico burocratico-amministrativo dovuto al fatto che la maggior parte degli studenti sono a scuola e non è facile l’organizzazione di tutto». Riguardo ai sistemi di filtrazione dell’aria come misura di prevenzione dei contagi, «li stiamo valutando: per ora si cambia l’aria alla fine di ogni ora di lezione».

VIG Casale dirigente Frojo
Elda Frojo (Casale)

CHIAROSCURO Non si discostano gli altri istituti. «Abbiamo dieci casi, come settimana scorsa – commenta il dirigente Stefania Pigorini da Mortara – Al momento non ho nessuna classe in Dad, quattro classi sono in auto sorveglianza e tre adottano la modalità in parte in presenza in parte a domicilio. Dalla ripresa a oggi sono state 63 le segnalazioni con accertata positività prima del rientro. Per quanto riguarda la didattica stiamo vivendo una situazione mista e impegnativa: il docente parla ai ragazzi e a coloro che sono a casa». Nella scuola mortarese non è stato introdotto «nessun sistema di filtrazione dell’aria in classe: le risorse non lo permettono. Abbiamo stabilito che, ad ogni cambio dell’ora, venga effettuata l’areazione manuale». Discorso diverso al Casale dove, spiega il dirigente Elda Frojo,

abbiamo installato all’inizio dell’anno scolastico purificatori dell’aria in tutte le aule

A livello di casi si registra un aumento: «C’è una sola classe completamente in Dad – spiega Frojo – e altre tre parzialmente, più due classi con un solo caso. La didattica è penalizzata, è poco efficace una lezione che si svolge in presenza e a distanza».

Il dirigente dell’Ic di Gambolò Gabriele Sonzogni

ELEMENTARI E MEDIE Cambia il grado d’istruzione, ma non il disagio. Gabriele Sonzogni, alla guida del Robecchi di Gambolò, precisa che «al momento i casi positivi (nei plessi di Gambolò e Tromello) sono 48; due le positività dei docenti, una quella del personale Ata. Le classi in quarantena sono sei alla primaria, tre le sezioni in quarantena all’infanzia. Altre classi sono in “auto-sorveglianza”. La didattica sta procedendo, con qualche criticità in meno alla scuola secondaria dove quella mista è più gestibile vista l’età dei ragazzi. Nel nostro istituto abbiamo acquistato un purificatore d’aria in ogni aula e un sanificatore per ciascuno dei sei plessi». Per Giovanna Montagna, responsabile dell’Istituto comprensivo di viale Libertà, «la situazione alunni è stabile, un paio di casi in più con testing T0 e T5 nella primaria. La didattica digitale integrata sta procedendo sia per le classi in quarantena sia per quelle con alunni in presenza e qualcuno in quarantena per contatti esterni alla scuola. Non abbiamo pensato ai sistemi di filtrazione dell’aria poiché la pandemia ci ha colto alla sprovvista».

Ig

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