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Coronavirus Pavia / A picco il numero di studenti in quarantena

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Il ritorno della didattica a distanza ha ridotto ai minimi termini le quarantene.

Nell’arco di sette giorni sono passati da 3601 a 314 gli studenti in isolamento fiduciario nelle scuole di ogni ordine e grado (-91.3%).

Esaurito l’effetto dell’ultimo periodo di lezioni in aula, che una settimana fa aveva portato a un’impennata delle misure precauzionali tra gli alunni pavesi (+72.4% con la punta del +112.6% alla primaria), l’essere chiusi in cameretta ha azzerato i contatti sociali della maggior parte dei giovani, un fattore destabilizzante per la loro crescita personale, ma che contiene la diffusione di focolai tra coetanei e all’interno delle abitazioni. Sono 65 i bambini sotto osservazione tra materna e nidi (-86.0%), 41 alle elementari (-97.5%), 123 i ragazzi alle medie (-79.9%), 85 alle superiori (-90.1%), mentre per quanto riguarda gli operatori scolastici il calo è stato del 75%, da 48 a 14. Occorre ricordare che non si tratta di positivi al Sars-CoV-2, ma semplicemente di persone che sono state a stretto contatto con un contagiato.

VUOTO Se i numeri indicano un miglioramento, questo è stato ottenuto a prezzo di svuotare di nuovo le aule, un meccanismo che stride con il programma del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, il quale, intervenendo a “Che tempo che fa” domenica, ha dichiarato che «noi lavoriamo per una scuola affettuosa, una scuola in cui si torni ad avere l’affetto per gli altri. Dopo anni di individualismo, bisogna tornare a una scuola di affetti, in cui la socialità sia il modo in cui vivere assieme, la scuola per la quale stiamo già lavorando, con migliaia di insegnanti, è una scuola che permetta ai ragazzi di affrontare la complessità del mondo, che è molto più elevata del passato». Anche per questo ha ribadito l’impegno «a riaprire come prima cosa la scuola», già assunto dal presidente del Consiglio Mario Draghi almeno fino alla prima media, nonostante nelle scorse settimane si sia dovuto decidere di chiudere perché «questa volta la variante inglese colpisce i bambini, non risparmia i più giovani».

Scuola ministro istruzione Patrizio Bianchi
il ministro Bianchi

DOMANI Mettendo a fuoco il futuro prossimo, il ministro garantisce che gli esami della secondaria di primo e secondo grado saranno in presenza e ha auspicato, per le superiori, che il documento – «non una tesina» – che ogni studente dovrà preparare sia il frutto di un lavoro esteso nel tempo, sviluppando un tema attraverso un elaborato o un lavoro pratico che poi saranno esposti nel corso del colloquio. «Non è maturità aspettare l’apertura di una busta a occhi chiusi – ha precisato – e giocarsi tutto su questo, sarà finalmente una prova seria e rigorosa, in cui si dimostrerà come in questo periodo della vita si è stati in grado di portare sul tavolo il proprio lavoro». Ma è solo il primo tempo della partita, l’intervallo sarà in estate quando il Governo investirà 150 milioni «per organizzare l’orientamento, per capire che cosa devono recuperare oggettivamente gli studenti» e occorrerà stabilire come dovranno operare gli istituti scolastici, mentre il secondo inizierà a settembre e la prima sfida sarà mantenere la promessa di avere tutte le cattedre assegnate dal suono della prima campanella. Allora sì, come ha sostenuto il ministro, potrà iniziare

un anno costituente, dedicato a riportare la scuola al centro del Paese

Gds

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