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Coronavirus Pavia / Aule vuote e quarantene a picco come i contatti

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la scuola che verrà

Scuole vuote, ma libere da quarantene.

Sono 13 in tutta la Provincia gli studenti in isolamento fiduciario, cui si aggiunge un operatore scolastico, per un crollo del 95.9% delle persone costrette a casa perché entrate in contatto con un positivo al coronavirus.

Una settimana fa erano 314, quella precedente 3601, il massimo registrato, da lì il crollo verticale determinato dalla sospensione della didattica in presenza, che ha azzerato le relazioni sociali “analogiche” di buona parte degli adolescenti e infanti pavesi. In questo momento nessun bambino è in quarantena tra quanti sono iscritti all’asilo (erano 65), il record si raggiunge alle elementari con 6 alunni bloccati (-85.4%), secondo posto alle medie con 4 (-96.7%), chiudono le superiori con 3 (-96.5%). Anche alla luce di questi dati ci si prepara al rientro in presenza dopo Pasqua per asili, infanzia, primaria e prime della secondaria di primo grado, in attesa che il Governo lo ufficializzi, mentre dovrebbe essere stata scartata l’ipotesi di tamponi settimanali, irrealizzabile dal punto di vista organizzativo.

STOP Intanto si è acceso il dibattito sulla possibilità o meno di bocciare, che riguarda soprattutto le superiori. Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha chiarito in più di un’occasione che l’attuale anno scolastico è diverso dal precedente, nel quale il coronavirus è deflagrato senza preavviso mentre a settembre si è partiti in uno scenario che era più definito, a partire dal fatto che tutti gli istituti hanno potuto adattare il Piano dell’offerta formativa, il Patto di corresponsabilità con le famiglie, gli strumenti di valutazione e il regolamento d’Istituto, trasformando anche la Didattica a distanza da strumento d’emergenza a parte integrante del percorso curricolare nelle varie discipline. Inoltre lo stesso Bianchi ha ribadito che «sono i consigli di classe a decidere le valutazioni» e il Miur con l’ordinanza per l’esame di stato ha previsto la non ammissione, tutti indizi che sembrano andare nella direzione di dare via libera a un passaggio educativo che resta significativo e che consentirebbe di iniziare a riorganizzare la scuola del dopo pandemia e di considerare caso per caso, anziché trascinare situazioni anche molto gravi in studenti che proseguono un percorso per affrontare il quale sono privi delle basi. Del resto il fallimento dei Piani di apprendimento individualizzati, che avrebbero dovuto sostituire i tradizionali “debiti” e garantire il recupero in itinere, è stato totale.

TIMORI Possibile che da viale Trastevere ci si pronunci lasciando spazio a deroghe per problemi conclamati legati alla Dad, ma anche Antonello Giannelli, a capo dell’Associazione nazionale presidi, ha sottolineato alla stampa nazionale che

non credo che sia utile la promozione automatica ma non ci potrà neppure essere troppo rigore, bisognerà tenere conto del disagio di un anno così travagliato distinguendo almeno tra chi si è impegnato anche se non ha raggiunto gli obiettivi e chi no. Nei casi dubbi si potrebbe promuovere con l’obbligo di recupero

La preoccupazione resta quella dei ricorsi al Tar, che tuttavia dovrebbero essere scongiurati con un lavoro attento da parte dei consigli di classe.

Gds

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