Home Primopiano Salute Coronavirus Vigevano / L’epidemia si riaffaccia, ogni 4 tamponi 1 positivo

Coronavirus Vigevano / L’epidemia si riaffaccia, ogni 4 tamponi 1 positivo

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PP Positivi coronavirus pavia

Un tampone ogni quattro è positivo e i morti in provincia di Pavia tornano ad aumentare.

I dati indicano un peggioramento dell’epidemia a livello locale, regionale e nazionale sia per i casi sia per la pressione sugli ospedali (aggiornamento al 27-06).

A livello pavese sono state 8 le vittime con diagnosi di Covid-19 nella scorsa settimana (+0.3%), il doppio della precedente, portando il totale a 3111 dal 2020, numero a cui occorre aggiungere una stima di altre 550 persone calcolate come eccesso di mortalità durante i primi mesi di lockdown. Nello stesso periodo del 2021 i decessi sul territorio furono 5, ma in presenza di un numero molto inferiore di soggetti contagiati. A proposito di contagi, in area pavese crescono dell’1.9%, leggermente al di sopra della media regionale, e i principali comuni registrano valori più alti ancora: Vigevano +2.3%, Mortara +2.7%, Gambolò +2.1%, nel capoluogo +1.9%.

RISALITA A sorprendere è la ripresa dei casi attivi in Italia e in Lombardia. Dodici mesi fa questi erano in continua flessione e non ci fu un’inversione di tendenza prima di fine luglio, oggi si registra +28.6% nella penisola e +55.1% nel contesto lombardo, pari rispettivamente a 739mila e 89mila persone circa. Di queste 234 sono ricoverate nelle terapie intensive italiane (+12%) e 14 in quelle regionali (-12.5%, unico valore in diminuzione), mentre 5873 (+28.1%) e 780 (+32.4%) nei reparti Covid. La pressione in area critica è rispettivamente al 2% e all’1%, in area non critica al 9% e al 7%. Lo scorso anno a livello italiano si era al 3% per entrambi gli indicatori.

SENZA RETE La situazione resta sotto controllo, anche se lo scarto nelle degenze ordinarie suona come un campanello d’allarme alla stregua del rapporto tra casi trovati e test effettuati, che si aggira tra il 22% e il 23%, il che vuol dire che ogni quattro test o poco più si riscontra una positività a fronte di un dato del 3% considerato lo standard per un buon tracciamento dei casi. Questo vuol dire che in realtà il numero dei positivi è diverse volte più grande rispetto a quello “ufficiale” perché gli italiani sempre meno decidono di fare il tampone, anche in presenza di sintomi blandi. Troppo ampio lo scarto tra l’essere positivi – chiusi in casa almeno una settimana – e i contatti stretti, che non fanno più alcuna quarantena, ma solo l’autosorveglianza.

Gds

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