Home Primopiano Salute Scuole, la didattica in presenza divide i presidi vigevanesi

Scuole, la didattica in presenza divide i presidi vigevanesi

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E’ stata una ripartenza difficoltosa, quella affrontata dagli istituti di Vigevano e del circondario. A darne conferma le affermazioni dei dirigenti scolastici della città e non solo. «I primi due giorni di scuola non sono stati semplici – dice Stefania Pigorini, dirigente dell’Omodeo di Mortara – ci siamo trovati nella necessità di nominare dei referenti».

Abbiamo registrato un aumento di casi positivi per quanto riguarda gli alunni, i docenti e il personale Ata, l’aumento è generalizzato e ha riguardato sia gli studenti positivi sia quelli a stretto contatto con positivi, la stessa cosa è accaduta al personale docente e Ata

«Se le assenze sono inferiori a dieci giorni – spiega – il personale può essere sostituto da risorse interne: un’operazione complessa poiché le comunicazioni delle malattie ci arrivano all’improvviso. Da noi mancano dieci insegnanti, mentre i ragazzi in Dad perché positivi e/o in quarantena sono una quarantina».

VIG Caramuel dirigente scolastico Matteo Loria
Matteo Loria (Caramuel)

BANCHI VUOTI Situazione complessa anche al Cairoli di Vigevano: «Ci troviamo di fronte a una situazione non semplice da gestire – afferma il dirigente Alberto Panzarasa – da noi sono circa cinque i docenti assenti e una quarantina i ragazzi tra contatti e positivi». Numeri più alti al Caramuel, che comprende anche Castoldi e Roncalli, dove, spiega il dirigente Matteo Loria, «abbiamo quasi 130 alunni positivi o che hanno avuto contatti stretti sparpagliati nelle varie classi, quindi in ognuna c’è un alunno in Dad. Manca anche parecchio personale, perché positivo al Covid o in generale, ammalato. Sarebbe stato meglio posticipare il rientro di due settimane adottando la Dad per tutti: la sensazione è che quello che il governo non ha voluto accettare diventerà una necessità, visto che il picco dei contagi, a quanto dicono gli esperti, non è ancora arrivato». Fiduciosa la dirigente del Casale, Elda Frojo, la quale spiega che «stiamo gestendo la situazione sia pure con numerose assenze tra personale docente e Ata. Tali difficoltà sono acuite dal cantiere all’interno della scuola: siamo difatti costretti a far ruotare alcune classi. Per il momento ce la stiamo facendo».

Il dirigente dell’Ic di Gambolò Gabriele Sonzogni

PRIMARIA E MEDIE Negli istituti comprensivi ci si deve confrontare anche con una quota maggiore di non vaccinati, Giovanna Montagna, responsabile di quello di viale Libertà a Vigevano, sottolinea che «la scuola è ripresa con alcuni assenti tra personale docente, personale Ata e alunni. Al momento siamo autosufficienti con un solo supplente». Allarga lo sguardo Gabriele Sonzogni, alla guida del “Robecchi” di Gambolò: «Sicuramente quello attuale è uno dei momenti di maggiore affanno e “tensione” di tutta la gestione della pandemia a livello scolastico, ora il problema principale è quello organizzativo. I docenti assenti sono una decina, gli Ata solo due, gli alunni, comprendendo scuola dell’infanzia, primaria e medie, contano cento assenti, distribuiti diversamente negli ordini di scuola, ma il numero complessivo è quello»

In senso teorico e assoluto la didattica in presenza è a mio avviso imprescindibile per l’apprendimento e la crescita di bambini e ragazzi

Ig

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