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Venezia in A con Soncin, il Cobra di Vigevano

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Un traguardo storico, che la Serenissima attendeva da più di vent’anni. Il Venezia Calcio torna a calpestare il palcoscenico della massima serie al termine di una stagione praticamente perfetta. Una società che ha saputo credere fin da subito nei propri mezzi, che ha valorizzato i giovani e che ha espresso un gioco d’altissimo livello. Quando pensate al motto “Tutti per uno, uno per tutti” potete legittimamente pensare ai tre moschettieri. Ma d’ora in avanti anche ai giovani Leoni di San Marco. Un risultato che riempie indubbiamente d’orgoglio anche la città di Vigevano.

Perché tra coloro che hanno contribuito a riportare il Venezia in A c’è anche un doge dal sangue ducale, il “Cobra” Andrea Soncin. Storico attaccante del Vigevano Calcio, che nel corso della sua lunga carriera ha avuto modo di farsi apprezzare e conoscere in Serie A. E che ora, vestendo i panni del collaboratore tecnico, con la sua dose di esperienza, si è rivelato determinante per la realizzazione del sogno di un’intera città. «E’ un risultato incredibile – racconta il Cobra – del quale solo ora stiamo capendo la reale importante. Un traguardo che premia a fondo il lavoro che abbiamo effettuato. In estate la società ha adoperato delle scelte molto convincente, l’allenatore Paolo Zanetti ha saputo creare una vera identità in questo gruppo. E dal canto loro, gli stessi giocatori si sono impegnati a seguire i consigli e le indicazioni del proprio mister. Ci siamo comportanti come una vera squadra e dire che i risultati lo confermano ampiamente».

soncin venezia
Soncin con lo staff del Venezia

Una gioia indescrivibile, che ha riportato Soncin indietro nel tempo. In particolare, a quando seminava il panico tra i difensori che di partita in partita, gli si ponevano davanti. Se veniva soprannominato Cobra in fondo, un motivo dovrà pur esserci. «E’ partito da Perugia – racconta il vice allenatore del Venezia – Cosmin mi chiamava così. Ero molto affezionato a questo particolare appellativo, non a caso da quel momento in poi mi ha sempre accompagnato. Anche adesso a volte i ragazzi mi chiamano così. E malgrado gli anni siano passati, questo non fa altro che farmi ripensare a quando giocavo. Ora però, dalla panchina ho capito che si devono avere delle responsabilità notevolmente diverse. I tuoi successi sono strettamente dipendenti dalle prestazioni dei giocatori. Ecco che quindi diventa importante trovare gli schemi giusti per far esprimere al meglio il loro gioco».

Soncin a Coverciano con il compagno di corso Andrea Pirlo

A pochi giorni dal debutto della nostra nazionale ai campionati Europei, non poteva mancare una riflessione generale sulla condizione su cui verte il calcio italiano. «Le sconfitte subite dalle nostre squadre nelle coppe europee – afferma Andrea Soncin – non hanno fatto altro che confermare che abbiamo ancora molta strada da percorrere se vogliamo colmare il divario che si è formato in questi anni tra i club italiani e le società più blasonate d’Europa. Bisogna avere il coraggio di investire e di credere maggiormente nei giovani. Purché siano validi e meritevoli. In questo senso però devo ammettere che stiamo intraprendendo la direzione giusta. Discorso analogo per gli allenatori made in Italy, ad Italiano, che con Lo Spezia è riuscito a conquistare la salvezza. Si può sbagliare questo è vero. Ma l’errore fa parte della crescita».

Infine, il Cobra ha si è soffermato a delineare quello che potrebbe essere il futuro della Vigevano calcistica. «Ultimamente – conclude Andrea Soncin – il Vigevano ha attraversato delle vicissitudini negative. Se però a livello societario crescerà, penso che possa togliersi qualche soddisfazione. Questa città merita di essere rappresentata da una squadra di alto livello. E il Vigevano con il tempo lo potrà diventare». Vigevano e Venezia, grazie a Soncin hanno un motivo in più per sognare in grande.

Edoardo Varese

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