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Cergnago, chiude l’unico bar del paese ma don Paolo Ciccotti istituisce il “Caffè del Don”

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Il bar del paese chiude, e il parroco interviene. Succede a Cergnago, dove don Paolo Ciccotti ha istituito il “Caffè del Don”. Ogni lunedì mattina, dalle 10 alle 11, don Paolo offre il caffè a tutti quei cittadini che verso quell’ora erano soliti andare al bar, dopo aver fatto la spesa e sbrigato commissioni.

CAFFE’ E CROSTATA «E’ un’occasione per fare due chiacchiere – spiega don Paolo – anche con gente che abitualmente non frequenta la chiesa. Un caffè, due biscotti, una fetta di torta, e ci si scambia una saluto, insomma si instaura un rapporto. Ho una macchinetta con cialde che vanno dal caffè normale al decaffeinato, dal cappuccino al nocciolino e al ginseng. E poi c’è la crostata di padre Teofilo, il mio alter ego letterario». Don Ciccotti, esorcista diocesano, è stato ordinato sacerdote nel 1999 e ha servito nelle parrocchie di Gambolò, San Giuseppe di Vigevano, Mezzana Corti, Borgo San Siro, Cava Manara e Torre de’ Torti. Nel 2008 si è laureato in Teologia morale alla Pontificia Università Gregoriana di Roma. Il sacerdote non è nuovo a questo tipo di iniziative.

TANTE INIZIATIVE Dopo il Vangelo spiegato in dialetto dal suo studio e l’omelia in automobile, sperimentati con Facebook nel 2020 in piena emergenza Covid, quando per i fedeli era più difficile andare in chiesa, il sacerdote continua nel suo sforzo di rinsaldare la comunità. «Finora vengono in canonica una ventina di persone – racconta – e la gente l’ha presa in modo buono. Domenica scorsa l’ho detto anche in chiesa: qualcuno mi ha chiesto, dopo il caffè del Don, di fare anche lo spritz del Don. E io ho risposto che forse ne vale la pena». L’ultimo, anzi l’unico bar di Cergnago si chiamava proprio Unico. Così come èPunica l’iniziativa di don Paolo.

Davide Zardo

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