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La discarica di Albonese si allarga

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La discarica di Albonese

Il Comune di Mortara “vende” una quota del suo coefficiente per una discarica sul proprio territorio ad Albonese, permettendo l’ampliamento del sito già operante dal 2005. Un affare da 260 mila euro che entreranno nelle casse comunali. «Nel sito di Albonese – spiega Marco Facchinotti, sindaco di Mortara – si raccolgono rifiuti inerti. Ogni Comune, in base alla popolazione e densità, ha a disposizione un indice di disponibilità alla raccolta rifiuti. Noi abbiamo un indice rilevante che nessuno ha mai chiesto di utilizzare. Questo indice, in parte, può essere trasferito ad un Comune vicino. Da Albonese ci è stata chiesta la disponibilità a cedere circa il 20% della nostra capacità per consentire l’allargamento del sito gestito dalla Green up. In cambio saranno versati nelle casse comunali 260 mila euro». Oggi il sito ha solo il sesto lotto da riempire di rifiuti di ogni genere: legna, plastica, pezzi di rifiuti ingombranti, anche quelli che gli incivili lasciano in giro nei campi, i raee, gli scarti imballati o sciolti di altri impianti, le famose capsule del caffè, gli scarti del tessile, gomme e anche i rifiuti di qualche supermercato. Materiale che non può essere incenerito nel termovalorizzatori.
«In questi giorni il Comune di Mortara che non mostra attenzione alle grandi criticità del territorio – spiega Alda la Rosa in un comunicato di Futuro Sostenibile – ha pensato bene di cedere per 260.000 euro il proprio indice di pressione ad Albonese. Che gentile concessione, passata quasi sotto silenzio. Soldi che fanno sempre gola. Con una compensazione in denaro si aggiungere un’altra criticità, in che modo si pensa di bonificare il territorio dalle criticità esistenti? Ci chiediamo su quale pianeta vivono gli amministratori di Mortara. A partire dal 2030 è vietato lo smaltimento in discarica di tutti i rifiuti idonei al riciclaggio o al recupero di altro tipo. E entro il 2035 si sancisce che in discarica dovrà essere conferito solo il 10% dei rifiuti urbani. A che cosa serve allora un altro ampliamento della montagna di rifiuti di Albonese? Non sarebbe più opportuno che amministratori e imprenditori lavorassero per avviare decisamente un serio e proficuo riciclaggio o recupero dei rifiuti?».
Ma il sindaco Marco Facchinotti ha replicato all’associazione, accusandola di voler fare campagna elettorale.
«Leggo le dichiarazioni del sindaco Facchinotti al nostro comunicato sulla discarica di Albonese. – replica Alda La Rosa – Ricordo a tutti e anche al sindaco che Futuro sostenibile in Lomellina è un’associazion e di volontariato presente sul territorio da 13 anni, iscritta al Registro regionale del volontariato e non una formazione politica. Il sindaco sembra confonderci con il Comitato No Fanghi che oggi è confluito nella formazione politica “La Mortara che vorrei”. Dopo tanti anni sia la stampa sia i sindaci conoscono bene Futuro sostenibile in Lomellina.
Quindi a che scopo confondere le acque? Per dare meno credibilità alle nostre osservazioni sulla discarica di Albonese? Per screditarci? Per non occuparsi seriamente del problema che comporterà questo ampliamento della discarica? Per giustificare l’utilità dei 260.000 euro che il comune incasserà a discapito dell’ambiente? Se così fosse nelle intenzioni del sindaco, gli ricordo comunque che ognuno ha la sua storia e che noi chiediamo rispetto per la nostra storia di cui siamo molto fieri in quanto associazione ambientalista apolitica che raggruppa soci di tanti paesi e di diversi e opposti schieramenti politici».

Giorgio Giuliani

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