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Mede, oltraggiata la targa per i martiri delle Foibe

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A Mede il cartello della targa che indica il parco intitolato ai martiri delle Foibe è stato imbrattato da uno scarabocchio di vernice rossa. Il fatto è avvenuto nella notte di sabato 6 marzo, ed è stato ripreso da una telecamera di sorveglianza. Lo spazio era stato intitolato nel 2019 dall’amministrazione comunale su proposta dell’associazione Tradizione e Territorio, presieduta dal vicesindaco Guido Bertassi, che nel 2020 ha installato nello stesso luogo un cippo che ricorda questa tragica pagina della nostra storia.

mede guido bertassi
Guido Bertassi

«La bravata – commenta Bertassi – non rimarrà senza conseguenze in quanto l’eroica “manina” è stata immortalata da una telecamera di sorveglianza della zona. Non mi consola certo il fatto che non si tratti di un atto isolato e nemmeno originale in quanto in Italia altri luoghi e monumenti che commemorano la strage delle foibe sono stati oggetto di attenzioni particolari da parte di chi, a volte coraggiosamente firmandosi con falce e martello come a Firenze, in altri innumerevoli luoghi fra i quali Pescara, Turate, Rapallo e Lanciano (solo per citarne alcuni) anonimamente si sono resi responsabili di gesti vandalici e di danneggiamenti». Il gesto avviene in un momento in cui la città, con le vaccinazioni per ultra 50enni, sta dando un grande esempio di cooperazione. «Certo che oggi più che mai Mede non merita di convivere con soggetti che utilizzano mezzi di questo genere, cercando inutilmente di mantenere l’anonimato, per esprimere il loro pur legittimo dissenso. Medesi consoliamoci, un deficiente non riuscirà ad offuscare l’immagine che Mede sta dando di se in questo momento così difficile. Se qualcuno, magari l’interessato, risentito per le mie parole intende coraggiosamente sporgere querela, è naturalmente liberissimo di farlo».

Sulla vicenda interviene anche Enrico Crotti, coordinatore della sezione Anpi di Mede-Pieve del Cairo: «Se l’autore di questo atto vandalico voleva esprimere una protesta verso la strumentalizzazione da parte di certa politica del dramma subito dalla popolazione dell’Istria-Dalmazia – spiega Crotti – non solo ha sbagliato obiettivo imbrattando la targa del parco, ma con quella vernice rossa ha dato agio alla più becera propaganda anti partigiana che vorrebbe accostare le vittime delle foibe al dramma della shoah, assimilando di conseguenza alla criminale ideologia nazista la violenta reazione dei partigiani Titini e della popolazione che si è rivolta verso gli italiani di quelle terre, i quali non sempre corrispondevano ai fascisti che li avevano oppressi. Quindi nello stigmatizzare questo vandalismo vorrei ribadire la vicinanza della Sezione Anpi Lomellina Sud Ovest verso le vittime innocenti delle foibe e della popolazione che ha subito le vicende dell’esodo, la quale ha sopportato non solo la triste e vergognosa oppressione fascista ma anche la vendetta dei liberatori jugoslavi».

Davide Zardo

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