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Mortara, petardi durante la messa: identificati i responsabili

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La Basilica di San Lorenzo di Mortara

Identificati, in meno di 24 ore, i tre ragazzini che la settimana scorsa, giovedì 8 dicembre, hanno gettato petardi durante la Santa Messa in San Lorenzo presieduta da don Carlo Cattaneo. Una bravata, sotto gli occhi della telecamera, che, per fortuna, non ha avuto esiti particolari, ma solo grande spavento e incredulità. Tutto è avvenuto intorno alle 18.45. Qualcuno (ora si conoscono gli autori) dall’esterno ha gettato i petardi proprio nel momento in cui i fedeli stavano per mettersi in fila per ricevere l’Eucaristia. La musica e la Corale Laurenziana non aveva ancora iniziato, quindi, la chiesa era in silenzio. Tecnicamente il tempo migliore per ottenere il maggior effetto. Ma a questo non hanno pensato gli autori. Il tutto è stato una pura casualità.

Un grido e poi lo scoppio ripetuto dei petardi che, con la buona acustica della basilica, rendevano veritiero far pensare a scoppi di arma da fuoco.

Il sindaco di Mortara Gerosa e l’assessore Gardella

L’EPISODIO Un silenzio spettrale è sceso immediatamente, la musica non è partita, tutto si è fermato mentre la fila di scoppi proseguiva. Chi si è messo in ginocchio, chi, soprattutto nella parte vicino all’altare, si è seduto spaventato e attonito di quanto stava accadendo, chi ha considerato di scappare o nascondersi dietro le colonne, chi ha davvero pensato a un attentato con armi da fuoco. Il pensiero è andato ai tanti martiri che, ancora oggi, donano la propria vita, in tante parti del mondo. Per chi era in fondo l’effetto “terroristico” è stato minore perché alcuni (pochi) hanno avuto la possibilità di vedere e capire meglio che si trattava di petardi, ma la stragrande maggioranza dei presenti ha pensato immediatamente a un attentato. La funzione è rimasta in standby per qualche minuto, tempo di capire che nessuno era stato colpito da pallottole, ma che si trattava solo di petardi e riprendere, fra i fedeli stupiti e spaventati, con la distribuzione dell’Eucaristia e l’accompagnamento della Corale Laurenziana.

LE REAZIONI «E’ stata una bravata – smorza i toni don Carlo – ho parlato con i tre responsabili che conosco, frequentano anche l’oratorio e con una mamma disperata per il gesto assurdo di suo figlio che non giustifica, anzi condanna fermamente. Poi parlerò anche con gli altri genitori. Sono giovani, studiano ancora alle medie. Non c’era assolutamente intenzione di offendere la religione, il tutto poi è andato oltre le loro previsioni. Anzi, oltre a non aver avuto coscienza della gravità del fatto, si sono spaventati e sono tornati a casa tristi tanto che le famiglie hanno in qualche modo identificato che qualcosa non andava. Ho spiegato loro la gravità del gesto, per fortuna nessuno si è fatto male. Valuteremo insieme come rimediare, pensando per ciascuno di loro un percorso educativo che possa far maturare in loro la coscienza di quello che hanno fatto e quindi non ripeterlo». I tre responsabili, in accordo con la famiglia, riceveranno la sola “punizione” ad pensonam, ma sarà con lo scopo di far meglio capire l’errore. «Sono cose che non dovrebbero succedere – interviene Laura Gardella, vice sindaco e assessore alla Sicurezza – sono ragazzi molto giovani, ci auguriamo abbiano capito l’errore e soprattutto che certe cose non si fanno». Le indagini scattate subito, già poco tempo dopo hanno portato, grazie alla videosorveglianza, a scoprire i colpevoli. «Ringrazio le Forze dell’Ordine – conclude Ettore Gerosa, sindaco di Mortara – che in 24 ore hanno identificato i tre giovani responsabili».

Giorgio Giuliani

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