«Teresio Olivelli non sapeva che sarebbe diventato un eroe e un santo. Ha semplicemente fatto la volontà di Dio giorno per giorno”. Così il vescovo Maurizio Gervasoni, nella messa delle 10.30, domenica 17 gennaio a Mede, ha ricordato il beato Olivelli, di cui quest’anno ricorrono il 105esimo anniversario della nascita e il 76esimo della morte. Una celebrazione a cui hanno partecipato numerosi fedeli, tra cui il gruppo Alpini “Generale Franco Magnani” guidato da Pietro Manfredi, il sindaco Giorgio Guardamagna, l’Azione Cattolica, l’Associazione nazionale partigiani italiani.
L’omelia del Vescovo è partita dall’analisi di alcune letture domenicali (le vocazioni del giovane profeta Samuele e dei primi apostoli) per poi concentrarsi sulla chiamata personale di Olivelli e di ciascuno di noi. «Olivelli, così come Samuele, non sapeva ancora che il Signore lo stava chiamando, perché la rivelazione non accade in modo diretto come nei libri. Teresio ha imparato a riconoscere il Signore giorno per giorno, si è trovato a confrontarsi con l’ideologia fascista che presentava molti problemi. Ha imparato a riconoscere il Signore anche in Russia, aiutando i compagni. Ai primi seguaci di Cristo, San Giovanni Battista ha detto: “Ecco l’Agnello di Dio”. E’ evidente il richiamo alla Pasqua ebraica. Eppure i primi discepoli l’hanno chiamato subito “maestro”, e gli hanno chiesto dove abitava. Il loro cuore era cambiato perché avevano trovato il Cristo, il Messia.
Anche l’associazione “Gruppo Alpini di Mede Generale medaglia d’oro Franco Magnani” guidata da Renato Rota ha voluto rendere omaggio a Teresio Olivelli, sottotenente degli Alpini Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria. E l’ha fatto con la messa delle 8 di domenica, celebrata da dal parroco e cappellano dell’associazione, don Renato Passoni. Alla celebrazione, in rappresentanza dell’amministrazione comunale, hanno preso parte il vicesindaco Guido Bertassi; l’assessore e presidente del centro culturale “Teresio Olivelli” Patrizia Cei; la vicepresidente Carla Arzani; il consigliere comunale e alpino Walter Carena. La cerimonia si è conclusa con la preghiera del “Ribelle per amore”, letta dall’alpino Alberto Michelini.
Davide Zardo