«Quando sono iniziati i lavori siamo rimasti senza luce, i clienti sono diminuiti perché non è più possibile parcheggiare davanti, almeno fino a quando non finiranno gli interventi».
CLIENTI, DOVE? I tigli e la tettoia che c’erano all’ex mercato coperto sono un lontano ricordo, la riqualificazione dell’area procede con ruspe e operai al lavoro, ma anche con i commercianti alle prese con una riduzione del loro pacchetto clienti, dettato dal fatto che ora i consumatori non hanno più modo di fermarsi a mangiare fuori dagli esercizi: «In queste settimane – dichiarano due dipendenti del El Paisano, ristorante che prepara piatti tipici della cucina peruviana – dal punto di vista economico sono venute a mancare delle entrate, proprio perché a causa dei lavori sono diminuiti i clienti. Quello che possiamo fare è continuare a lavorare al meglio, cucinando e garantendo il miglior servizio a chi viene a pranzare o cenare da noi. Stiamo cercando con le nostre possibilità di ridurre al massimo i disagi di questa situazione».
CONTINUARE Una situazione simile la stanno vivendo anche i dipendenti del Turkish Kebap Grillo. Alcuni di loro sono in pausa sigaretta in attesa di ricominciare a lavorare e tra un discorso e l’altro ripensano a quando sono iniziati gli interventi di abbattimento dei tigli prima, la rimozione della tettoia poi: «Noi abbiamo sempre lavorato – raccontano – non eravamo e non siamo contrari agli interventi che si stanno facendo in questa zona, specie se alla fine avremo un’area completamente riqualificata sarà un bene per tutta la città. Certo vediamo meno gente passare da qui, tutti gli esercenti hanno subito una diminuzione del numero di clienti».
Mandare avanti un locale ha comunque un costo, quindi per noi sarebbe sempre opportuno essere certi di avere clienti a sufficienza. Per ora andiamo avanti, vedremo cosa succederà quando tutto sarà finito.
MENO OCCASIONALI Chi offre qualche numero in merito alla riduzione dei propri clienti è il titolare dell’Ohana Pokè. Ha appena finito di salutare due ragazze che vanno spesso da lui a pranzo, e mentre sta provvedendo a chiudere il locale spiega che «in tutto ho perso almeno un 40% del totale di clienti occasionali. Vero anche che siamo in autunno e inizia a sentirsi il freddo quando manca il sole, ma è altrettanto vero che se prima si poteva parcheggiare qui davanti, ora con i lavori non si può più stare fuori. In pausa pranzo, quindi dalle 12.30 fino alle 14.30 vedevo molti lavoratori e studenti venire a mangiare qui. Ora a rappresentare la principale forma di guadagno sono per lo più i clienti abituali, quelli che tornano regolarmente a frequentare il mio locale, o che telefonano per ordinare. Ci vorrà un po’ prima che finiscano i lavori: non ho altra scelta se non portare pazienza».
Edoardo Varese




