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Vigevano / Fondo bollette gestito da Caritas per aiutare le famiglie

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Un intervento da 125mila euro per aiutare le famiglie in difficoltà col pagamento delle bollette.

Il Comune di Vigevano e la Caritas diocesana, in collaborazione con altre realtà del Terzo settore, hanno attivato il “Fondo emergenza energetica”, che ha come obiettivo dare un sostegno economico ai nuclei familiari che non riescono a fronteggiare il rialzo del prezzo di gas, luce e altre utenze,

e si rivolge non solo a chi è in povertà assoluta, ma anche a chi vive situazioni di povertà relativa.

Povertà Rapporto Caritas - Per richiesta
Tipo di richiesta d’aiuto (“L’anello debole”, Rapporto Caritas 2022)

FILIERA DOC Caritas sarà capofila dell’iniziativa, mentre il Comune parteciperà in veste di finanziatore destinando al fondo un residuo delle risorse per l’emergenza Covid. Insieme all’Ente diocesano ci saranno Società San Vincenzo de Paoli, Croce Rossa, Oltremare, “Insieme a mensa”, Associazione centro consulenza famigliare, “Articolo 3”, “Il Focolare”, “Con tatto donna”, Coordinamento del volontariato. «La rete operativa che abbiamo costruito – spiega don Moreno Locatelli, direttore di Caritas – ci consentirà di raggiungere più persone e allo stesso tempo di non disperdere le risorse».

Utilizzeremo una piattaforma sulla quale le associazioni segnaleranno le richieste ricevute, inserendo tutta una serie di dati che, nel rispetto della privacy, ci daranno una fotografia oggettiva del territorio rispetto alla “povertà energetica”

Che nel primo semestre del 2022 è in aumento rispetto allo stesso periodo del 2021, essendo passata dal 47.7% al 65% del totale dei fondi dedicati al sostegno al reddito di Caritas, col 63% delle richieste ricevute dai Centri d’ascolto che è proprio relativa al pagamento delle bollette. Un quadro che richiedeva risposte tempestive anche da parte dell’amministrazione: «La capacità di fare sistema di Comune, Caritas e associazioni – commenta il sindaco Andrea Ceffa – ci farà arrivare a chi ha bisogno. Non importa chi fa cosa»,

ciò che conta è avere modelli che funzionano, come “Vigevano solidale” che la Diocesi ha sviluppato durante la pandemia

«L’obiettivo non è prendersi il merito, ma impiegare queste risorse in un tempo utile rispetto alle necessità delle famiglie, se avessimo proceduto con un bando non ce l’avremmo fatta».

don Moreno Locatelli (a destra), con il sindaco Ceffa e il vice Segù

COME FUNZIONA I vigevanesi in stato di bisogno potranno rivolgersi alle diverse realtà aderenti per avviare la presa in carico. Grazie a una procedura simile a quella che i Cda di Caritas mettono in atto da anni sarà possibile non solo erogare un contributo una tantum, ma anche avviare un percorso di affiancamento per rispondere al disagio socio-economico complessivo della famiglia o della persona. «I beneficiari – spiega don Locatelli – dovranno dimostrare l’incapacità di sostenere la spesa, dopodiché ci sarà non un approccio assistenzialistico, ma di accompagnamento con una fase di ascolto e l’individuazione di un percorso di supporto». Il contributo sarà erogato sulla base della certificazione Isee, il 60% del fondo è destinato a chi ne ha una pari a 6mila euro o inferiore, il 40% a chi ne ha una compresa tra 6000.01 e 11mila.

Giuseppe Del Signore

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