Home Territorio Vigevano Vigevano, lavori fermi anche alla piazzola ecologica

Vigevano, lavori fermi anche alla piazzola ecologica

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Si ferma anche il cantiere dell’isola ecologica di via Ceresio. La nuova piazzola alla periferia ovest della città, che una volta completata consentirà all’amministrazione di procedere alla rimozione dei cassonetti di verde e vetro, da settimane non vede operai al lavoro sul proprio sedime. La ragione, secondo gli uffici del Comune, è da ricercarsi nell’attesa di due certificazioni per la realizzazione di una pesa sotterranea: una questione puramente burocratica, ma che ha causato l’ennesimo stop a un cantiere per un’opera fondamentale nella strategia di miglioramento della raccolta diffenziata in città. Gli stessi incontri con la cittadinanza, cominciati il mese scorso, vertono quasi tutti sul tema della raccolta porta a porta anche di vetro e verde, opzione percorribile solo una volta che l’area sarà completata.

LA POLEMICA Quello dei cantieri, ora, rischia di diventare un caso politico: «Ormai tutti i giorni a Vigevano arrivano notizie di ritardi o stop nei cantieri dei lavori pubblici e questo è inaccettabile – è il commento del capogruppo del Pd Alessio Bertucci – Nel caso dei lavori alla piazzola ecologica di via Ceresio stiamo assistendo all’ennesimo problema sorto in corso d’opera in un cantiere in città, nonostante siano anni che quest’opera sia promessa alla cittadinanza. Queste inefficienze le pagano i vigevanesi ma nessuno della giunta comunale si prende la responsabilità dei ritardi e delle mancanze».

I CANTIERI Oltre a quello di via Ceresio, nelle scorse settimane hanno tenuto banco i casi della Cavallerizza e del Cagnoni. In entrambi i casi, il Comune ha risolto il contratto: se per il teatro le previsioni degli uffici semprerebbero essere più ottimistiche (la ditta non è mai partita con i lavori e ci sarebbero spiragli per riassegnarli in tempi brevi), la questione legata all’ala del Castello pare essere più spinosa. L’azienda appaltatrice, infatti, sarebbe intenzionata a chiedere i danni al municipio, con una coda che finirebbe in tribunale.

Alessio Facciolo

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