Home Territorio Vigevano Violenza genere, Kore: «Servono appartamenti per le donne in quarantena»

Violenza genere, Kore: «Servono appartamenti per le donne in quarantena»

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Le disposizioni stabilite per l’emergenza Covid-19 hanno determinato anche la chiusura dei Centri antiviolenza, tra cui quello di Kore a Vigevano, che tuttavia prosegue la sua attività “a distanza”. «Certo – spiega la presidente della cooperativa Nicla Spezzati – c’è molta differenza rispetto a prima. “Contattare” le professioniste con queste modalità è un’altra cosa se paragonato al presentarsi in sede (corso Torino 36/b) o agli sportelli presso l’Ospedale Civile e l’Istituto clinico Beato Matteo. Il rapporto che si viene a creare in presenza tra operatrice e chi chiede aiuto è una delle forze che permettono a queste donne di andare avanti e non sentirsi sole».

violenza genere - Nicla Spezzati
Spezzati

E non è tutto perché l’epidemia limita la possibilità d’intervento di Kore. «Nel precedente weekend – continua Spezzati – si è concretizzata una nostra paura, un’emergenza nell’emergenza: come fare a inserire in casa rifugio donne che non possono più rientrare, perché denunciano o fuggono da una violenza fisica drammatica, nel contesto del Covid-19? Sono già due i casi di donne che hanno denunciato e non possono tornare a casa; ma queste, prima di essere inserite in comunità, hanno bisogno di fare la quarantena poiché se fossero positive sarebbero guai seri per le ospiti già inserite e anche per noi operatrici: il problema è che non sappiano dove metterle. Servono alloggi vuoti per fare l’isolamento ed essere seguite e accompagnate per quanto serve, sottoposte ai controlli di rito prima dell’inserimento in casa rifugio o in comunità». I centri antiviolenza, in questa delicata e difficile fase, non possono più fare da tramite tra le forze dell’ordine e i servizi sociali, tra la denuncia della vittima e la sua presa in carico.

Non ci resta che augurarci – conclude Spezzati – che la nostra città, la nostra Vigevano dal cuore grande dove sono presenti molti alloggi vuoti, dimostri ancora una volta la sua generosità e metta a disposizione temporaneamente qualche spazio per questa grave emergenza

TRA LE MURA DI CASA Oltretutto l’emergenza Covid ha accentuato l’attenzione sugli episodi di violenza domestica. «Nonostante le varie app (You Pool e altre) che sono state pensate per aiutare le donne a chiedere aiuto, i contatti sono critici: spesso queste abitano con il maltrattante, che le controlla, e per loro è davvero difficile trovare il momento “buono” per chiamare. Tante sono in casa con i figli e questo rappresenta una grande ulteriore difficoltà». Da gennaio a oggi sono 29 le donne vittime di violenza prese in carico dal Centro Kore. Di queste, 12 hanno avuto un accesso al pronto soccorso. Una situazione gravissima, che è peggiorata ulteriormente da quando è scattata l’emergenza sanitaria per il coronavirus, con la chiusura della sede e degli sportelli. Nonostante il grande numero di richieste d’aiuto arrivate a Kore tra gennaio e inizio marzo, i contatti relativi a nuovi casi sono diminuiti di circa il 40% nelle ultime due settimane per le difficoltà connesse all’impossibilità di uscire di casa e chiedere aiuto.

INFO UTILI Le operatrici del Centro anche in questo momento rispondono alle due linee telefoniche attivate, il 3492827999 (che è attivo tutto il giorno per le richieste di emergenza) e il 3519521151 (che è attivo dalle 9 alle 12 ed è dedicato a coloro che sono state prese in carico dalle professioniste del Centro). Psicologhe, avvocatesse, assistenti sociali continuano a operare “da remoto” usando i mezzi informatici e le videochiamate. Sempre attiva anche l’email centroantiviolenzakore@gmail.com e c’è la possibilità di scrivere su whatsapp a entrambi i recapiti telefonici.

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