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Il calcio in rosa abbraccia il professionismo

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A partire dal 1° luglio il calcio femminile diventerà a tutti gli effetti professionistico. La rivoluzione nella prossima stagione riguarderà solamente i 12 club della Serie A. La serie cadetta e le categorie inferiori dovranno ancora attendere un po’, e per il momento dovranno mantenere il proprio status dilettantistico. Un piccolo ma allo stesso tempo passo significativo è stato comunque compiuto.

Un risultato che Biancamaria Codecà, attaccante vigevanese in forza al Pavia Academy 1911, ha definito fondamentale per una disciplina, che nel corso degli ultimi anni sta suscitando sempre più interesse negli appassionati del mondo del pallone.

LA PASSIONE PER IL CALCIO IN ROSA «I mondiali hanno indubbiamente ricoperto un ruolo determinante per questo cambiamento – evidenzia la fuoriclasse del Pavia Academy – si è verificato un aumento esponenziale in termini di ascolti e di visibilità. La gente si sta appassionando, segno che conferma come le cose stiano effettivamente cambiando rispetto al passato. Spero che presto anche i campionati delle categorie inferiori possano diventare professionistici». Una notizia che può essere considerata come la ciliegina sulla torta per la stagione di Biancamaria Codecà, il cui percorso in Serie C si sta rivelando ricco di soddisfazioni.

LA STAGIONE DI BIANCAMARIA CODECA’ «Il mio obiettivo individuale consiste nel vincere la classifica dei marcatori – prosegue l’attaccante del Pavia Academy – e al momento sono in vetta. Mancano ancora cinque partite al termine del campionato, ragion per cui dovrò continuare ad impegnarmi a segnare e aiutare la squadra. Siamo seconde in classifica, considerando che siamo una neopromossa, direi che stiamo disputando un’annata di grande livello. Faremo in modo di dare il massimo in vista del round finale di questo campionato».

LOMELLINA SFORGIA TALNTI Tatiana Bonetti, Aurora Galli e Giorgia Fortunati sono solo alcune delle giocatrici che dai manti erbosi della Lomellina, con impegno e sacrificio, sono riuscite a farsi conoscere e apprezzare anche ad alti livelli. «Nel calcio femminile – ammette Codecà – ci sono meno giocatrici rispetto all’ambito maschile. Ne consegue che risulta più semplice riuscire ad arrivare in alto. Ciò non significa che sia scontato, se si vogliono tagliare grandi traguardi, occorre compiere sacrifici e all’occorrenza delle rinunce. Aurora Galli, per inseguire il suo sogno, si è resa disponibile a trasferirsi in Sardegna quando era ancora giovanissima. Sto notando comunque che stanno aumentando le squadre iscritte nelle categorie più basse. Rispetto a quando ho iniziato, ci sono molte più bambine spinte dal desiderio di praticare questo sport. Ad ogni ragazza che vuole intraprendere questa avventura, consiglio di lottare, impegnarsi e non arrendersi mai. Con la forza di volontà, non esistono sogni impossibili da realizzare». Come valorizzare il nostro calcio in ogni sua forma? Valorizzando i nostri giovani e le nostre giovani. Investendo nel loro talento e offrendo loro gli strumenti necessari per arrivare lontano.

Edoardo Varese

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