Nel tumore al seno il tempismo è fondamentale. Si è tenuta lo scorso 19 ottobre la Giornata mondiale della lotta contro il tumore al seno, una delle neoplasie più diffuse tra le donne italiane. Nel 2024 si stimano oltre 53mila nuove diagnosi, pari a quasi un terzo di tutti i tumori femminili. Ma la buona notizia è che la sopravvivenza continua a crescere e questo soprattutto grazie alla prevenzione, a una diagnosi sempre più precoce e a terapie mirate.
ATTENZIONE Anche Vigevano e la Lomellina, da questo punto di vista, è un territorio attento. «La nostra città è fortunata – spiega il dottor Luca Bellazzi – perché può contare su una realtà come il Life, che dal 1986 si occupa di prevenzione del tumore al seno e della cervice uterina. Certo, la sensibilizzazione non è mai abbastanza, ma qui da noi si lavora da anni con impegno e continuità. Il dottor Pietro Gallotti è stato un vero precursore, insieme a Veronesi a Milano, di questo approccio». Il carcinoma della mammella nasce quando alcune cellule dei dotti o dei lobuli cominciano a moltiplicarsi in modo incontrollato, fino a formare un tumore. I fattori di rischio sono diversi, alcuni non modificabili, come età, familiarità o mutazioni genetiche (Brca1 e Brca2), altri invece legati allo stile di vita. Sovrappeso, sedentarietà, alcol, fumo e un’alimentazione poco equilibrata aumentano il rischio di sviluppare la malattia.
PREVENZIONE La prima forma di difesa resta la prevenzione. La guida Airc raccomanda di mantenere un peso nella norma, seguire una dieta ricca di vegetali e sottoporsi con regolarità agli screening. In Lombardia le donne tra i 50 e i 69 anni ricevono l’invito per la mammografia gratuita ogni due anni, un esame che può fare la differenza tra una diagnosi precoce e una tardiva. C’è poi un gesto semplice che ogni donna può imparare a fare, l’autopalpazione. «Il momento migliore – spiega ancora Bellazzi – è sotto la doccia o davanti allo specchio, così si possono notare eventuali retrazioni della cute o noduli. È importante non trascurare nessun settore del seno. Ma soprattutto, se si avverte qualcosa di anomalo, bisogna rivolgersi subito al medico, senza aspettare che passi da solo».
INFORMAZIONE Oggi, secondo i dati nazionali, circa l’88% delle donne colpite da tumore al seno è viva a cinque anni dalla diagnosi. Ma la sfida resta aperta, soprattutto per le forme più aggressive come il triplo negativo.
La prevenzione si favorisce diffondendo l’informazione – aggiunge Bellazzi – Deve arrivare ovunque, perché le strutture per rispondere ci sono. Gli screening delle Asst funzionano bene e realtà come il Life di via Trivulzio continuano a essere un punto di riferimento sul territorio.
Rossana Zorzato



