La Regione dà il via libera alla realizzazione del maxi agrovoltaico proposto dalla società Icube. Si tratta di un impianto che si estenderà su una superficie di 320mila e 390 metri quadrati: numeri alla mano l’impatto dal punto di vista estetico sarà rilevante, soprattutto su un territorio prettamente agricolo come quello mortarese e lomellino generale. La giunta regionale ha disposto la stesura di una relazione istruttoria, approvata a inizio mese dalla commissione per la Valutazione di impatto ambientale.
IL PARERE «La compatibilità ambientale del progetto – si legge nel parere della giunta – risulta condizionata al pieno rispetto delle mitigazioni ambientali e delle precauzioni operative definite dal proponente stesso nello studio di impatto ambientale e nelle successive integrazioni e all’osservanza delle ulteriori raccomandazioni e richieste di prescrizione proposte nella relazione». La Regione ha disposto prescrizioni in merito a clima, salute, rumore, biodiversità e paesaggio. Tralasciando i consueti aspetti burocratici, non ci saranno ostacoli nella realizzazione dell’impianto. La pratica è stata avviata nel settembre 2024, quando Icube ha presentato al Ministero dell’Ambiente l’istanza per avviare la valutazione impatto ambientale, ricevendo poi il via libera, nonostante il Comune di Mortara avesse dato parere negativo.
PREOCCUPAZIONI Chi non si è ancora arresa è l’associazione Futuro Sostenibile, che ha presentato alla Regione, alla Provincia e ai Comuni di Mortara e Parona le proprie osservazioni: «Qualora anche questo progetto dovesse essere portato a termine – sottolinea la presidente Alda La Rosa – il paesaggio della Lomellina sarebbe deturpato da 900mila pannelli fotovoltaici. La nostra associazione ha voluto ricordare agli enti che i cittadini non beneficerebbero dell’energia prodotta e ne sono consapevoli. Solo le ditte che installeranno i pannelli potrebbero usufruire dell’energia. Non verrebbe tutelato il paesaggio, visto che potrebbero verificarsi troppi rumori e tanti campi elettromagnetici. Questo progetto non tiene conto della composizione del territorio».
REPLICA Da Icube rassicurano sul fatto che «con l’installazione dei pannelli non si verificherebbe un eccessivo consumo di suolo e che la coltivazione del riso non sarà messa a rischio. Siamo certi che benefici per il mondo agricolo saranno molti. Tra questi il miglioramento della produttività e della resa dei terreni, minor consumo di acqua e ottimizzazione dell’irrigazione grazie all’ombreggiamento creato dall’impianto».
Edoardo Varese



