Frammenti di Vigevano / Il raddoppio Milano-Mortara? La prima richiesta al governo Giolitti nel 1911

La linea ferroviaria Mortara-Vigevano-Milano fu completata nel suo intero percorso nel 1870.  Con legge n. 100 del 1861 il re Vittorio Emanuele II, concesse all’ingegnere Eugenio Ferranti di realizzare una ferrovia da Vigevano a Milano, avente come fermate Morimondo e Vigano, frazione del comune di Gaggiano, con una sola stazione, Corsico. Nel 1864 venne rilasciata una nuova concessione alla Società Vittorio Emanuele, per la realizzazione del tronco ferroviario. Solo però grazie all’intervento finanziario dei Comuni di Milano e Vigevano, al fine di agevolare l’ingresso di nuovi concessionari, ed in parte per l’assunzione del progetto da parte della Società per le Ferrovie dell’Alta Italia, i lavori poterono partire.

PORTA TICINESE Per la stazione di testa, di arrivo a Milano, fu scelto un luogo sufficientemente ampio per la sua costruzione, per la manovra e la sosta dei carri: il luogo scelto fu quello della attuale Stazione di San Cristoforo, che prende il nome dalla chiesa prepositurale che si trova sull’alzaia del Naviglio Grande. La stazione passeggeri venne collocata poco distante: venne chiamata di Porta Ticinese e corrisponde all’attuale stazione di Porta Genova. Sulla ferrovia Mortara-Vigevano-Milano la stazione di Porta Genova era una fermata importante sull’anello ferroviario cittadino; da lì si proseguiva poi verso lo scalo Sempione e la Stazione Centrale. Con le nuove politiche ferroviarie, che portarono all’apertura della nuova ed attuale Stazione Centrale, nel 1931, questa cintura ferroviaria ovest, successiva alla stazione di Porta Genova, fu smantellata e dismessa.

La stazione venne trasformata da passante a stazione di testa.

VERSO L’EUROPA La rottura dell’isolamento con Milano consentì a Vigevano ed alla sua economia una conseguente prima proiezione, attraverso Milano, verso nuovi collegamenti ferroviari europei (al traffico verso il mare provvedeva invece il porto di Genova, grazie al collegamento già realizzato attraverso la ferrovia Mortara-Alessandria-Genova). Nell’evoluzione del trasporto ferroviario negli anni successivi all’Unità d’Italia occorre poi menzionare l’importante passaggio costituito dalla statalizzazione delle ferrovie. Le concessioni ferroviarie alle società private non furono rinnovate e nel 1905 venne istituita l’amministrazione autonoma delle ferrovie dello Stato, con l’avvio della sua attività.

E IL RADDOPPIO? Nel 1911 venne richiesto, per la prima volta, il raddoppio dell’intera linea Milano-Mortara (percorso di 47 km) che non venne però approvato pur in presenza del parere favorevole dell’allora Ministro dei Lavori Pubblici Ettore Sacchi. Nel 1915 vennero realizzate due nuove stazioni lungo la linea: quelle di Parona Lomellina e di Cava Ticino (nei pressi del ponte sul Ticino di Vigevano: la stazione verrà poi chiusa nel 1962).  In successione, nel 1915, la stazione di Milano San Cristoforo venne collegata, con un raccordo, allo scalo di Porta Romana. Vennero inoltre realizzati altri vari raccordi con le vicine industrie; raccordi rimasti per molti anni nel corso del tempo e poi dismessi. Nell’anno 1923 la Stazione di Milano Porta Ticinese cambiò la propria denominazione ufficiale in Milano Porta Genova.

Ermanno Boccalari

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