La guerra per l’acqua contro Tromello, la nuova chiesa parrocchiale ottocentesca, l’apertura di ospizi, ospedali e orfanotrofi: tra le carte dell’archivio di Garlasco, una fetta di storia della Lomellina riprende vita attraverso documenti e testimonianze che, dal Medioevo, arrivano fino a oggi. E’ in via di completamento il lungo lavoro di “restyling” digitale dell’archivio della città di Garlasco: dall’anno 2008 l’amministrazione comunale ha infatti promosso e sostenuto la cura e valorizzazione del proprio archivio attraverso una serie di interventi di riordino e descrizione informatizzata della documentazione prodotta a partire dal 1436. Grazie a risorse proprie e cofinanziamenti regionali, sono stati aggiornati e riversati su software gestionali gli inventari già esistenti, compilati tra il 1957 e il 1990, mentre è in fase di completamento l’inventariazione delle carte più recenti, quelle dal 1960 al 1980.
Le operazioni di riordino e descrizioni informatizzate sono state realizzate con la collaborazione di archivisti della Cooperativa Gli Aironi di Sannazzaro de’ Burgondi, concertate con la responsabile del Servizio di Segreteria comunale Maria Grazia Grioni e la supervisione dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Lombardia.
L’ARCHIVIO L’archivio di Garlasco scava in profondità nella storia della cittadina: custodisce infatti memorie dell’attività comunale riscontrabile nei registri copialettere del sindaco, il primo inventario degli atti d’archivio compilato nel 1778 (e solo in parte corrispondente), comunicazioni circa elezioni, elettori e nomina degli amministratori comunali, comunicazioni inerenti ai dipendenti comunali, ma anche fatti più “pepati”, come le cause e liti del Comune. Tra le carte si può scoprire ad esempio della disputa medievale contro Tromello per diritti d’acqua, risalente al 1455; la causa contro casa Crivelli di Milano per diritti d’acqua e di pesca; quella contro Corti e Castiglioni per il castello e i diritti relativi (1586); contro la vedova Adelaide Cairoli, sempre per questioni d’acqua (1853 – 1854), bene a quanto pare prezioso e sempre ricercato.
TANTI SEGRETI «Leggendo i documenti si ha la contezza di come nell’Ottocento si assista infatti ad una notevole opera di rinnovamento edilizio, con i progetti di ampliamento delle scuole comunali e della “torre a contatto della chiesa parrocchiale”, dei quali si conservano i disegni datati 1842 – spiegano dagli uffici – A metà Ottocento risale il progetto dell’ architetto Paolo Angiolini per la costruzione di un “fabbricato ad uso del municipio in piazza Vittorio Emanuele”. Un decennio dopo l’unione della borgata di S. Biagio alla parrocchiale di Garlasco avvenuta nel 1862, la nuova chiesa parrocchiale viene consegnata al parroco don Giuseppe Baini». Anche dal punto di vista delle vie di comunicazione l’Archivio mantiene memoria del rifacimento di ponti, della prolungamento di strade, come ad esempio il progetto per la costruzione di un ponte in ferro sul torrente Terdoppio a servizio della strada Garlasco – Alagna. Agli stessi anni risalgono documenti di rilievo relativi all’agricoltura locale, come il quadro dimostrativo del terreno adibito a risaia in territorio comunale nell’anno 1853, a testimonianza dell’ampliamento degli appezzamenti riservati alla coltivazione del riso. L’Archivio comprende diversi fondi aggregati: particolare importanza hanno quelli legati all’assistenza ai bisognosi che a Garlasco è stata esercitata non solo dalla Congregazione di Carità e dall’Ente Comunale di Assistenza, ma da enti privati come l’Ospedale San Rocco, fondato dal conte Giovanni Battista Castiglione nel 1571, dall’Ospizio Sant’Anna, fondato nel 1886 da don Giuseppe Gennaro con lo scopo di ricoverare persone di entrambi i generi e di qualsiasi età che per varie ragioni non potevano mantenersi da sole, dall’Orfanotrofio Serafini, sorto nel 1879 per volere di Giuseppe Serafini al fine di accogliere delle giovani indigenti di Garlasco e Tromello, dalle Opere pie Prinetti, Nicola, Cecconi.
Alessio Facciolo