Un’istantanea della Lomellina romana immortalata nell’eternità del marmo. Una testimonianza che i vigevanesi potranno scoprire in prima persona, tra le sale del museo all’interno del Castello Sforzesco:
il prossimo 18 giugno alle ore 10.30 al Museo Archeologico Nazionale della Lomellina verrà presentata al pubblico l’ara votiva di Manilius Iustus restaurata e concessa in deposito al museo
grazie a un accordo tra la Direzione Regionale Musei, la Società Storica Vigevanese e la Fondazione Istituto di Arti e Mestieri Vincenzo Roncalli, proprietaria del manufatto. L’altare, in marmo di Candoglia, si data nel secondo venticinquennio del I secolo dC per lo stile e per i caratteri dell’iscrizione. Il pezzo è di grande importanza per la documentazione archeologica della Lomellina, dove le testimonianze di scultura in materiale lapideo sono estremamente scarse a causa del riutilizzo avvenuto nel Medioevo e nelle epoche successive.
Nell’occasione sarà presentata anche la pubblicazione “Da Lomello a Vigevano. L’ara di Manilius Iustus. Il restauro e la valorizzazione”, a cura di Rosanina Invernizzi, che illustra il monumento sotto vari aspetti, da quello storico-archeologico, relativo all’interpretazione della scena e dell’iscrizione, a quello documentario, con l’edizione dei documenti archivistici per ricostruire gli ultimi passaggi, a quello più tecnico riguardante l’intervento di restauro. L’intervento di restauro, di realizzazione della copia dell’ara marmorea e della pubblicazione, edita nella collana “Biblioteca” della Società Storica Vigevanese, sono stati finanziati dal generoso contributo della Fondazione di Piacenza e Vigevano e dall’integrativo contributo economico della Società Storica Vigevanese.
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