Vincenzo Roncalli, un’eredità di civiltà e fede

“Vincenzo Roncalli: uomo civile e religioso”. Martedì 28 ottobre presso il Seminario Vescovile si è svolta la mattinata di approfondimento sulla figura del senatore vigevanese inserita nella programmazione dei 150 anni della Fondazione Roncalli, associazione che perpetua la sua eredità sociale.

IL SENATORE «Conoscere Roncalli – ha detto in apertura il presidente della Fondazione Giulio Colli – permette di conoscere Vigevano». I relatori hanno analizzato aspetti della vita e del carattere, curiosità del Roncalli, sconosciuti, ai più. Accanto a Colli, il sindaco Andrea Ceffa, il professor Giovanni Borroni presidente della Società Storica Vigevanese che ha trattato de “La prole di Vincenzo Roncalli: funere mersit acerbo”; l’avvocato Dino Rabai vice presidente della Società Storica che ha intrattenuto con “Vincenzo Roncalli: da imprenditore a benefattore”. A don Cesare Silva, Canonico Arciprete della Cattedrale di Vigevano, il compito di parlare della “Dimensione religiosa del senatore”. Alla mattinata erano presenti due classi della Fondazione Roncalli: la prima animatore turistico sportivo e la terza acconciature, oltre a rappresentanti dell’amministrazione e cittadini che hanno raccolto nozioni nuove, curiose.

La vostra scuola costituisce una realtà importante del territorio – ha detto il sindaco – conoscere meglio la vita di Roncalli aumenta la vostra consapevolezza nei confronti dell’istituto che frequentate e della città che abitate.

LA VITA «Roncalli visse in un’epoca di grandi trasformazioni – ha detto Colli – cresciuto in una famiglia benestante, conobbe Sofia: si sposarono e dal matrimonio nacquero sei figli. Roncalli ebbe un patrimonio favoloso che contrariamente a quanto si aspettavano i nipoti venne lasciato in eredità all’erigendo Istituto di Arti e Mestieri». Giovanni Borroni in “La prole di Vincenzo Roncalli: funere mersit acerbo” ha sottolineato «dei sei figli i primi cinque non raggiunsero i due anni di vita, anche Giuseppe Francesco non sopravvisse al padre» La mortalità infantile all’epoca era molto diffusa: «Nei mesi estivi enteriti, gastroenteriti batteriche, tifo, nei mesi invernali polmoniti, meningioencefaliti, malattie esantematiche, come il morbillo e la scarlattina erano le cause dei decessi: la pediatria nasce a Vienna nel 1837, in Italia arriva all’Università di Padova solo nel 1882». All’avvocato Dino Rabai il compito di trattare del Vincenzo Maria Zaccaria Roncalli “Da imprenditore a benefattore”: «La lettura delle sue volontà lasciò sbalordite molte persone: quando finirono le vicende legate all’eredità il comune potè iniziare la realizzazione dell’Istituto professionale». E della dimensione religiosa del senatore, cosa sappiamo? «Riusciamo a conoscere questo aspetto da quello che ha realizzato, dal suo comportamento nella società e nella politica, – ha detto don Cesare Silva – dai lasciti alle chiese, alle biblioteche: Roncalli morì il 17 dicembre 1872: nella mattinata le campane di S. Pietro Martire, di S. Maria del Popolo, di Sant’Ambrogio e di San Dionigi suonarono brevi rintocchi funebri: tutta la città salutò un uomo e personaggio eccezionale». E per finire, il saluto commosso della sua città: il convegno di martedì si è chiuso infatti con la deposizione floreale in omaggio al Senatore presso il monumento funebre al cimitero cittadino.

Isabella Giardini

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