Addio a monsignor Pier Luigi Gusmitta, rettore del Santuario di Pompei

La comunità del Santuario di Pompei e la famiglia erano il cuore della sia attività pastorale. Nella giornata di venerdì 3 maggio 2024 si è spento, all’età di 89 anni, monsignor Pier Luigi Gusmitta, uno dei “decani” della Diocesi di Vigevano. La stessa Diocesi ne ha dato annuncio tramite i propri canali: «Il nostro confratello Mons. Pierluigi Gusmitta è tornato alla Casa del Padre – ha reso noto il vicario generale don Angelo Croera – Lo raccomandiamo nella preghiera a Cristo Buon Pastore affinché gli conceda il premio riservato ai suoi servitori fedeli». Il funerale sarà celebrato lunedì, come comunicato da don Croera: «Da domani (sabato 4 maggio, ndr) la salma di Mons. Gusmitta sarà presso il Santuario di Pompei, ove domenica, alle ore 21, si svolgerà la Veglia funebre. Le esequie saranno celebrate lunedì alle ore 9.45 in Cattedrale».

I RUOLI Nato il 5 febbraio del 1935 a Lomello, monsignor Gusmitta era stato ordinato sacerdote nel 1958: attualmente ricopriva ancora il ruolo di rettore del Santuario della Madonna di Pompei, a Vigevano, incarico che deteneva dal 1976. Per la Diocesi aveva ricoperto tanti ruoli: dal 1958 fino al 2000 era stato insegnate al Seminario Vescovile, del quale fino al 2006 era stato direttore spirituale; è stato segretario generale del XVI Sinodo diocesano; fino al 2015 era stato direttore dell’istituto Formazione permanente del clero e delegato vescovile per la formazione dei diaconi ma, soprattutto, aveva presieduto l’ufficio diocesano per la Pastorale della famiglia, del quale era stato direttore dal 1975 al 2021.

La festa per il 65 anni di sacerdozio

ABBANDONO A MARIA Uomo coltissimo, nel 1962 si era laureato in Lettere classiche all’Università Cattolica di Milano e per tanti anni aveva insegnato al Liceo Cairoli di Vigevano. Nel 2018, nella sua amata chiesa di Pompei, aveva festeggiato i sessant’anni di sacerdozio: un momento di gioia al quale aveva partecipato tutta la comunità del Santuario, ma anche molte famiglie con i bambini, gli ex alunni e i colleghi del Liceo classico, gli ex universitari della Fuci, i rappresentanti dell’Azione Cattolica, di Gioventù Lavoratrice e tanti amici di Comunità 71. «La logica del dono, alimentata nell’Eucaristia quotidiana, e l’abbandono filiale a Maria sono stati punti di riferimento costanti per il mio sacerdozio – erano state le sue toccanti parole di quel giorno, un “manifesto” della sua vita pastorale – Oggi affido alla misericordia di Gesù questi sessant’anni di vita sacerdotale, sicuro che Egli guarisce tutte le mie fragilità e supplisce alle mie povertà. Mi abbandono all’abbraccio materno di Maria. Custodito dal suo amore, mi sento sereno». Parole ribadite anche lo scorso anno, nel sessantacinquesimo anniversario, celebrato sempre a Pompei:

«Grazie – erano le parole che aveva rivolto a Dio – perché mi hai chiamato e accompagnato. Mi hai chiesto come a Pietro: “Mi ami?” ed io ho osato dirti di sì. Mi sei stato vicino in tante difficoltà e incomprensioni. Mi hai concesso di condividere il cammino di questi anni con tanti amici».

Alessio Facciolo

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1 commento

  1. E’ stato mio professore di greco nel 1964/1965 e 1965/1966 e lo ricordo per la capacità e la saggezza sempre dimostrate.
    L’ho seguito da lontano anche negli anni seguenti e l’ho sempre ritenuto un grande sacerdote

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